Sale del primo rinascimento
Impareggiabile è il nucleo di pittura del primo Rinascimento, dagli anni venti del Quattrocento alla metà del secolo.
nella sala 7:
L'elaborazione del nuovo linguaggio è testimoniata dalla Sant'Anna Metterza (1424) di Masolino e Masaccio di Masaccio sono lo scultoreo Bambino e la Vergine, dipinta con una solenne corporatura così austera e realistica da non potersi più definire "gotica".
Nella stessa sala si trovano la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, che testimonia la sua "ossessione" prospettica, e le opere di Beato Angelico e Domenico Veneziano che indicano la ricerca di nuovi formati per le pale d'altare e la nascita della "pittura di luce".
La grande sala 8 è dedicata a Filippo Lippi, sviluppatore delle proposte di Masaccio e traghettatore dell'arte fiorentina verso quel "primato del disegno" che fu la sua caratteristica più tipica. Qui si trova anche lo straordinario Doppio ritratto dei duchi d'Urbino di Piero della Francesca, una delle icone più note dell'estetica rinascimentale. L'esposizione è completata dalle opere di Alesso Baldovinetti e del figlio del Lippi, Filippino, che fu un artista di rottura alla fine del XV secolo.
La sala 9 è dedicata a fratelli del Pollaiolo, Antonio e Piero, tra i primi a praticare una linea di contorno agile e scattante, che fu da modello per numerosi artisti successivi. Nella serie di Virtù realizzate per il Tribunale della Mercanzia, una si distingue per l'eleganza formale: è la Fortezza, tra le prime opere del giovane Botticelli (1470).