Il pioppo va dai 15 ai 30 metri e oltre, con fusti che possono superare i 2,5 metri di circonferenza.
La corteccia degli individui giovani è liscia, con colorazioni che vanno dal bianco al verdastro al grigio scuro, spesso ricco di lenticelle; sugli esemplari più vecchi, diviene generalmente rugosa e profondamente fessurata.
Leonardo si preoccupava personalmente di visitare le "taglierie", le falegnamerie dell'epoca, e ricercare personalmente quel tipo di pioppo che per età, consistenza, porosità e colore, poteva far al caso suo: secondo le dicerie dell'epoca, ma non confermate da nessun documento ufficiale, si narra che Leonardo arrivasse con il suo carro, quello che spesso utilizzava per trasportare i suoi lavori, compresi un piccolo baule di noce che conteneva le terre e delle boccette d'acqua per mischiarle, e , arrivato innanzi alla taglieria, creava subito preoccupazione da parte di tutti gli artigiani di bottega del mastro legnaio perché sapevano perfettamente la meticolosità di Leonardo nello scegliere il materiale ed erano preoccupati proprio perché gli avrebbero fatto movimentare un sacco di legna prima che Leonardo stesso si fosse ritenuto soddisfatto.
Si dice anche che voleva provare su alcuni legni di pioppo il colore che aveva portato con se e che, ad uno ad uno, portati all'interno della taglieria, usava piccoli impasti e li stendeva sui tipi di legno che trovava, li faceva "raffermare", cioè essiccare, e dopo esponeva il legno alla luce e alla penombra per controllarne figli effetti cromatici e solo dopo molto tempo e dopo aver messo a soqquadro la bottega del povero falegname, decideva quale tipo di legno acquistare per le sue opere e, ben sapendo dello scompiglio causato e rispettando molto il lavoro altrui, pagava spesso di più del dovuto come forma di ringraziamento.