- storia dell'opera: L'opera è stata dipinta con certezza presso la bottega di Andrea Cioni di Firenze, maestro d'arte di Leonardo al quale insegnava la pittura e le tecniche di incesellatura, scultura e mescia dei colori. Fu Andrea Cioni a stabilire i criteri di raffigurazione, le figure, le prospettive e i fondali dell'opera stessa. Il maestro Verrocchio infatti impostò la composizione e dipinse in parte le due figure principali del Cristo e del Battista, con il suo stile lineare e nervoso derivato dalla specializzazione nell'oreficeria. In un secondo momento vennero coinvolti altri due collaboratori: uno di livello mediocre, responsabile della schematica palma a sinistra e del paesaggio roccioso a destra, e un altro responsabile del volto dell'angelo visto di fronte, forse il giovane Sandro Botticelli.
- partecipazione all'opera: probabilmente diversi autori fanno parte dell'opera stessa, in quanto Andrea Cioni era solito sperimentare le singole capacità dei suoi allievi mettendoli a lavorare sulle opere a lui commissionate. In quel periodo il Ghirlandiao, Lorenzo di Credi e Botticelli, erano considerati tra i più promettenti artisti della sua bottega e molto probabilmente ad alcuni di ,loro vennero affidati alcuni fondali e ritocchi.
- chi dipinse il Battista e Cristo? certamente Andrea Cioni
- chi dipinse i fondali e la palma? non si conoscono i nomi, ma si pensa sia intervenuto in parte Lorenzo di Credi e un allievo del quale non si conosce il suo nome
- chi dipinse il secondo angelo frontale? viene attribuito a Sandro Botticelli
- chi dipinse il paesaggio roccioso sulla destra? forse un allievo
- messa alla prova di Leonardo: Andrea Cioni volle mettere alla prova Leonardo che sino ad allora si occupava di piccoli ritocchi e dettagli per commissioni minori in quanto ancora allievo, affidando a lui la figura dell'angelo posto sulla sinistra dell'opera.
A lui spetta il dolce volto dell'angelo di profilo, dove si nota il suo caratteristico stile sfumato, ma anche le velature trasparenti a olio che unificarono i piani del paesaggio in profondità e addolcirono il corpo del Cristo. Suo, inoltre, è il velato paesaggio sulla sinistra. Vasari riporta anche l'aneddoto secondo cui Verrocchio non avrebbe più toccato il pennello dopo aver visto l'allievo superarlo; in realtà non pare essere vero, ma dimostra il precoce talento e la fama di Leonardo.
- testimonianza del Vasari: [Per] Andrea del Verrocchio [...che stava] faccendo una tavola dove San Giovanni battezzava Cristo, Leonardo lavorò un Angelo, che teneva alcune vesti; e benché fosse giovanetto, lo condusse di tal maniera che molto meglio de le figure d'Andrea stava l'Angelo di Leonardo. Il che fu cagione ch'Andrea mai più non volle toccar colori, sdegnatosi che un fanciullo ne sapesse più di lui. Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, Vita di Leonardo da Vinci pittore e scultore fiorentino (1568). »
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