440 a.C. circa – 360 a.C.
Le prime tracce di un "salvagente" si hanno negli scritti di Plutarco, sacerdote di Delfi e filosofo che ha vissuto sotto l'Impero Romano, fu anche amministratore e grande uomo di pensiero e di giudizio, scrisse una delle sue opere più celebri chiamata Vite parallele, che raccoglie le biografie dei più famosi personaggi della classicità greco-romana e, secondo quanto indicato, si parla di Ponzio Cominio militare romano degno di grande stima che secondo le cronache dell'epoca, si distinse per un'impresa militare di grande rilevanza durante l'assedio dei galli su Roma.
Si narra infatti che Ponzio Cominio venne incaricato di recapitare un messaggio al comandante delle Legioni romane e, per evitare di essere coinvolto negli scontri per le strade della città e superare i blocchi francesi, nella notte decise di percorrere il Tevere "galleggiando" con indosso un giubbotto dal peso di circa 11 kg, assemblato e cucito con piccole camere verticali contenenti strisce di sughero che consentivano il galleggiamento.