Tutti coloro che, a Milano, visitano il Castello Sforzesco, più o meno a metà percorso si trovano, quasi all’improvviso, in una sala tanto insolita quanto suggestiva: al di sopra delle pareti, infatti, il visitatore vede intricate fronde di alberi e piante che si sviluppano fino a raggiungere il centro del soffitto, dove campeggia lo stemma partito Sforza-Este.
Non sembra di trovarsi all’interno della Torre Falconiera, una delle due torri quadrate del Castello che danno verso Parco Sempione: si ha invece l’impressione di essere sotto un lussureggiante pergolato e di trovarsi immersi in una vegetazione folta, ma curata con precisione. È la Sala delle Asse, forse l’ambiente più famoso del Castello, ed è opera di Leonardo da Vinci.
Per iniziare a conoscere la storia di questo ambiente, è possibile partire proprio dallo stemma sul soffitto: perché la decorazione della sala viene commissionata a Leonardo da Ludovico il Moro, duca di Milano, che nel 1491 aveva sposato Beatrice d’Este. Il duca incarica Leonardo di dipingere la “camera grande da le asse”, come apprendiamo da una lettera che il cancelliere ducale Gualtiero Bescapè invia allo stesso Ludovico il Moro nell’aprile del 1498, e il pittore, a sua volta, “promete finirla per tuto Septembre”.
Il nome con cui il cancelliere si riferisce alla stanza, “camera grande da le asse”, potrebbe essere dovuto al fatto che anticamente l’ambiente era foderato con grandi pannelli di legno, che avevano una funzione pratica principale, ovvero quella di isolare il locale: la Sala delle Asse infatti è una camera esposta verso nord, con due pareti direttamente comunicanti con l’esterno... e il tutto la rende uno degli ambienti più freddi del Castello. I pannelli di legno servivano quindi per rendere la sala più confortevole. L’interpretazione è favorita dalla stessa lettera del cancelliere, che ci fa sapere che Leonardo “desarmarà la Camera grande da le asse”, ovvero “smonterà i pannelli” per lavorare alla decorazione.
Non sappiamo, tuttavia, quale fosse la funzione pratica della sala. L’unica cerimonia svoltasi in periodo sforzesco nella Sala delle Asse di cui si ha notizia è l’assunzione della tutela del giovane Gian Galeazzo Sforza da parte di Ludovico il Moro, tenutasi nel 1480: una celebrazione importante, perché attraverso di essa Ludovico il Moro diventava ufficialmente reggente del ducato (il duca Gian Galeazzo, che sarebbe poi morto nel 1494 facendo sì che il titolo venisse assunto dal Moro, all’epoca era ancora un bambino). È dunque probabile che la Sala delle Asse fosse una camera di rappresentanza, o comunque un ambiente destinato a riunioni e cerimonie.