Storia dell'opera
Il giovane san Giovanni Battista è al centro del quadro, immerso di luce e sembra emergere, come spesso accade nelle opere Leonardesche, dal profondo buio che si lascia alle spalle ponendosi innanzi con tutta la sua figura.
Nel quadro non è chiaro infatti cosa vi sia alle spalle del Giovanni Battista, quasi a voler dar poco importanza ai contorni e ai luoghi, facendo cosi concentrare l'osservatore esclusivamente sul Battista.
Si nota, anche qui lo schema classico di Leonardo, che il busto è sottoposto ad una leggera torsione laterale, torsione detta anche "spiralica" o "spirale di movimento", dove il Giovanni Battista sembra pronunciare la parte sinistra a favore di luce, quasi a richiamare la nostra attenzione.
Con l'indice della mano destra indica subito dove osservare: la Croce che tiene con la mano sinistra.
Con questo messaggio il Giovanni Battista chiede allo spettatore di osservare quello che il suo indice ritiene il messaggio principale e icona simbolo della cristianità, quella croce dove Cristo è stato crocifisso per gli uomini, quella croce dove il suo sangue versato a favore dell'Umanità, ha tracciato il percorso verso un illuminato cristianesimo. Il Giovanni Battista quindi, sottolinea il momento più tragico e liberatorio del messaggio, invitando l'osservatore ad una profonda meditazione sulle sofferenze del figlio di Dio.
Lo sguardo del Giovanni battista non è sofferenze, anzi. Affronta il messaggio che porta a tutti noi e al nostro sguardo in modo sorridente, con la dolcezza di chi ne ha colto il significato più profondo, contrapponendosi di fatto alla sofferenza di ciò che indica col dito.
Cosa possiamo capire?
In questo dipinto emerge forte la contrapposizione tra il dolore e la gioia, tra i bene e il male, un connubio di due stati d'animo che, da una parte la sofferenza di Cristo e dall'altra il sorriso di Giovanni Battista, ci fanno cogliere il dualismo umano che da sempre determina il bene e il male.
La veste di Giovanni Battista
La veste è molto semplice e si tratta delle pelli di un animale selvatico. Non a caso la scelta di non vestire il Giovanni Battista con veli o tessuti, ci indica che il Santo rappresenta l'isolamento dell'eremita, la scelta quindi di essere distante dal mondo e dagli uomini per intraprendere una ricerca divina e profonda verso la spiritualità (il suo sorriso e la tranquillità viene sottolineata).
I capelli sono volutamente lunghi e ricci, dove la luce si sofferma quasi a farci notare i piccolissimi particolari dei dettagli, una luce che sembra "scavare" all'interno della capigliatura che molto ricorda quella di Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì, allievo e che più di una volta posò come modello grazie ai suoi tratti femminei.
Leonardo da Vinci ha più di una volta paragonato i boccoli fluenti e armonici di Gian Giacomo, al movimento fluttuante delle acque che scendono a valle e che attraverso il proprio percorso tra insenature e rocce, danno vita al movimento fluido e lento creando una rappresentazione che sembra sempre diversa e misteriosa. Non a caso lo stesso Leonardo da sempre interessato allo studio del moto delle acque e in particolare del moto verticoso, descrive, i capelli di Gian Giacomo molti simili all'andamento delle acque, cosi come descrive:
"Il moto del vello dell'acqua [...]
fa a uso de' capelli, che hanno due moti: [...]
l'uno attende al peso del vello, l'atro al lineamento delle volte"