1345
Inizia per la Firenze un periodo economico disastroso dovuto ad una gestione incontrollata dei crediti alla cittadinanza ed il suo comune e le autorità che lo governano, si trovano improvvisamente con le casse vuote nello stato di bancarotta finanziaria. Questa condizione è causata essenzialmente dal mancato recupero dei crediti concessi dai banchieri a Edoardo III d’Inghilterra per la Guerra dei cent’anni contro la Francia.
1346
In Piazza della Signoria a Firenze, si trova "la zecca" del ducato.
1361
A partire da quest'anno la zecca fiorentina si allarga, occupando un intero palazzo nel centro e quasi un centinaio di lavoratori, tra i quali gli intagliatori per i conii, poi vi sono i cassieri delegati al conteggio e alla catalogazione dei fiorini, i “uvrieri”, artigiani che hanno il compito di creare le forme circolari delle monete attraverso alcuni stampi che variano nelle decorazioni, i fonditori addetti alla colata dei metalli e alla creazione degli stampi delle monete.
Essendo tutti parte di un delicato sistema che avrebbe potuto in qualsiasi momento creare occasioni di furti di monete, la direzione della zecca fiorentina, su ordine comunale, impone a chiunque operi all'interno della zecca, di versare una somma di 300 fiorini, somma considerata di garanzia per ogni eventuale "sparizione" di monete o metalli di lavorazione.
Il compito di controllare che le monete siano perfette è affidato agli "zecchieri" che vengono cambiati ogni sei mesi per motivi di sicurezza: uno incaricato di controllare le monete d'oro scelto direttamente dall’Arte di Calimala, mentre il secondo nominato dall’Arte del Cambio, ha il compito di verificare le monete d'argento.
1383
Firenze è oramai divenuta un grande centro di produzione commerciale e di scambi e la maggior parte del suo sviluppo si deve alle enormi commesse, molte delle quali pervenute proprio a Venezia, tali da consentire alla città toscana un forte sviluppo economico grazie all'intensa produzione di manufatti in ceramica, smalti, maioliche, e soprattutto, la creazione di gioielli, ritenuti in quest'epoca, di altissima qualità. Non mancano neppure le produzioni tessili e le lavorazioni della lana, del lanello, delle sete che producono un giro d'affari che colloca la città, tra le più ricche di tutta Europa.