Per capire il fenomeno della prostituzione, è necessario fare un grande passo indietro nella storia ed arrivare almeno al pensiero di Gesù Cristo. La sua considerazione infatti verso le donne e verso gli uomini che svolgono questo esercizio, è del tutto accettato e considerato un esempio: Possibile?
Secondo gli scritti del vangelo di Matteo 21,31, viene affermato il pensiero di Cristo:
" In verità vi dico, i pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli".
La chiesa Cattolica Romana afferma con chiarezza verso la fine del tardo medioevo, che ogni forma di attività sessuale esterna al lecito congiungimento (matrimonio religioso), era bandita e perseguita. Bisogna anche pensare che proprio la chiesa ha ben appreso che la prostituzione è un fenomeno di massa e che arginarlo può portare una serie di problemi non di piccola entità, come ad esempio il rischio di un forte aumento delle violenze sessuali verso le donne, la pratica della masturbazione e rischi di reati di sodomia.
Ovviamente queste cose sono conosciute dai religiosi che cercano di arginarle avendo un atteggiamento di sopportazione, in quanto è l'unico modo di evitare reati maggiori. Molte sono le campagna di informazione circa la cattiva moralità sia delle donne che si prostituivano, sia di coloro che ricevono i loro servizi.
Il diritto canonico in vigore nel Rinascimento, definisce una prostituta "una donna lasciva e promiscua, dedita al meretricio indipendentemente dalla sua capacità finanziaria di badare a se stessa". In altri termini, che la donna fosse benestante o meno e che si prostituisse per piacere o per necessità, la condanna severa della chiesa cadeva sulla sua testa.