1360
Ha inizio la prima costruzione del Castello.
1361
Viene fondato in città, presso il primo piano del castello lo Studium Generale, per volere di Gian Galeazzo Visconti che consiste in un luogo dedicato allo studio delle materie scientifiche ed umanistiche che ha a disposizione centinaia di testi, tra i più aggiornati dell'epoca, collocati al primo piano della torre sud-ovest, presso la biblioteca.
Tra i docenti che insegnano le materie di studio, si ha notizia di Francesco Petrarca che spesso si incontra in città, anche perché a Pavia vi abita sua figlia. Lui è un docente dello Studium Generale, scelto personalmente da Gian Galeazzo Visconti, che gli affida il compito di sovraintendere a tutti gli aspetti culturali dell'insegnamento e delle dottrine umanistiche. Lo Studium Generale diventerà, nel tempo a venire, l'Università di Pavia.
1447
Il ducato di Milano registra la morte di Filippo Maria Visconti e, proprio per questo non avendo indicato eventuali successori in grado di continuare il governo Visconteo, la città di Milano inizia un lento ma inesorabile declino, perdendo molti territori importanti come quelli del lodigiano e del piacentino, che passano sotto il controllo della più organizzata Venezia. Pavia non subisce questo declino, proprio perché con l'arrivo dei nuovi padroni di Milano, gli Sforza, la città inizia una sua lenta rinascita. La prima visita a Pavia di cui abbiamo prove risale al 1490 ma nulla impedisce di ipotizzare che anche negli 8 anni precedenti Leonardo abbia frequentato la città.
1490
Leonardo è a Pavia con Giorgio Martini per un consulto sul cantiere del Duomo. In questo periodo Leonardo legge per la prima volta il “De architettura” di Vitruvio nella traduzione volgare proprio di Martini. Carlo Pedretti ha datato al 1490 il disegno dell’uomo vitruviano, mettendolo in relazione con le ricerche di Leonardo sugli edifici religiosi a pianta centrale come il Duomo di Pavia raffigurato in alcuni suoi disegni. E’ quanto meno probabile che il simbolo inciso sulle monete da 1 euro sia stato disegnato proprio a Pavia».
1494
C’è spazio per ipotizzare qualcosa di più di un legame professionale tra Leonardo e la duchessa?
Isabella rimane prematuramente vedova. Negli anni successivi dai documenti emerge una singolare coincidenza: dove si trova Isabella, arriva anche Leonardo. E’ oramai dimostrato, nonostante fosse considerato omosessuale, a Leonardo le donne piacessero. Forse era bisessuale. A Pavia raffigurò anche il lupanare dell’epoca».