1295
Il vescovo Brissa de Toppo decise di rinunciare in modo ufficiale alle sue ultime prerogative e con documento vescovile, restituisce il governo della città al popolo che, da questo momento in avanti, si costituirà in liberto comune il governo di Trieste alla comunità cittadina, costituitasi, anche ufficialmente, in libero comune.
Lo stesso vescovo in precedenza aveva ceduto al vescovo di Capodistria le decime di Muggia, in quanto non era in grado di incassare le tasse, in cambio della pieve di San Canzian d'Isonzo - col consenso del patriarca di Aquileia e del capitolo di Trieste diede in locazione al Comune, per 200 marche nuove frisacesi, l'ufficio del gastaldo, la giurisdizione criminale e le regalie, riservandosi soltanto i diritti di "muda", di zecca, le decime e i feudi: per la tutela dei suoi beni, comunque, il vescovei aveva la facoltà di chiedere la protezione del Comune.