1210
Dopo circa 12 anni di lavoro viene conclusa la seconda opera delle mura di cinta della parte nord della città, oltre il torrente, congiunta alla parte a sud attraverso il ponte pre-medioevale. Da questo momento la città ha due cinture di fortificazioni.
Molte sono le famiglie influenti e tra queste i de' Rossi, ed in particolare Bernardo di Orlando de' Rossi il quale viene allontanato dall'imperatore Federico II che non lo ritiene più un uomo degno di stima e della sua fiducia, in quanto ha contribuito all'elezione al soglio papale diSinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna con il nome di Innocenzo IV, cognato proprio del Bernardo, il quale aveva giurato un suo disinteressamento per l'elezione stessa.
Bernardo decide quindi di creare un incontro "complottistico" nelle vicinanze di Piacenza, dove convoca i guelfi respinti dalla città di Parma: Gregorio da Montelungo, i Sanvitale, Fieschi, Lupi e da Correggio.
Approfittando dell'assenza da Parma di Enzo, figlio dell'imperatore e grazie agli aiuti ricevuti dalle truppe milanesi sotto il comando del Rossi, l'esercito dei fuoriusciti, agli ordini di Ugo Sanvitale, diede battaglia agli imperiali a Borghetto del Taro, luogo oggi identificabile con una località compresa fra Noceto e Ponte Taro, il podestà di Parma aveva raccolto attorno a sé i principali rappresentanti delle famiglie ghibelline di Parma: Manfredo da Cornazzano, Ugo Magiarotto, Bartolo Tavernieri ed era uscito dalla città per affrontare i guelfi.
1247, 15 giugno
Agli ordini di Ugo Sanvitale, i complottisti con un piccolo manipoli di soldati e mercenari affrontano uomini dell'esercito imperiale, in località Borghetto del Taro durante una cerimonia per il matrimonio della figlia dei Tavernieri. Rimangono uccisi il podestà di Parma, Manfredo e il Mangiarotto, e lo stesso Tavernieri, dopo essere stato ferito gravemente. Di nuovo i guelfi, vincitori sui ghiobellini, possono dunque tornare ad occupare la città privati dei comandanti i ghibellini furono sbaragliati consentendo ai guelfi vincitori di occupare Parma.
L'imperatore viene immediatamente informato del complotto che ha portato la ribellione dei guelfi, e riunisce le guarnigioni del suo esercito in questo memento accampati a Rovigo, Ferrara e Pavia, di concentrarsi e dirigersi su Parma e distruggere la città, senza nemmeno lasciare un uomo vivo!
Molti anni trascorrono e le guerre interne tra le famiglie si susseguo e si capovolgono i fronti di chi governa e di chi vuole governare.
1334
Azzo cede Parma ad Obizzo III d'Este.
1346
Parma entra nei territori controllati del ducato di Milano.
1488
In città viene istituito il Monte di Pietà per aiutare gli la popolazione indigente.
1495, 6 luglio
E' in atto la battaglia di Fornovo, dove si affrontano l'esercito di Carlo VIII di Francia, composto da francesi, mercenari svizzeri e italiani, contro l'esercito della Lega Antifrancese.