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Dopo l'insediamento dei Normanni, Matera è retta dal conte Guglielmo d'Altavilla, chiamato Guglielmo Braccio di Ferro un cavaliere normanno, il maggiore dei figli di Tancredi d'Altavilla venuti in Italia, e omonimo del fratellastro.
La città, costituita allora dalla rupe della Civita, è cinta di mura da un lato, mentre dall'altro lato è protetta dal burrone della Gravina.
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Matera conosce un periodo di relativa prosperità: infatti, papa Urbano II visita Matera, la vivacità anche culturale della città è testimoniata dalla presenza monastica basiliana e bizantina, nonché dalla figura di San Giovanni da Matera.
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arrivano nella zona delle Murge, ed in particolare a Matera, monaci eremiti e comunità monastiche che si stabiliscono nelle grotte della Gravina trasformandole in Chiese rupestri (ce ne sono circa 150), impreziosite da affreschi di stile bizantino.
Matera diventa così punto di incontro tra Oriente ed Occidente della cosiddetta civiltà rupestre, tra arte bizantina degli anacoreti ( religiosi che abbandonarono la società per condurre una vita solitaria con al preghiera ) e l'arte dei pastori locali.
I Normanni, seguaci della Chiesa Romana, tendono ad affermare la loro religione, cosa che avviene in maniera netta nel XIII secolo, quando viene costruita costruita in stile romanico pugliese la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio , oggi, chiesa madre dell'arcidiocesi di Matera-Irsina.