Sin dall'antichità l'oro veniva utilizzato per dare alle immagini maggior risalto ed effetti cromatici brillanti dovuti proprio alla sua consistenza. Si trovano citazioni nei testi egizi della dinastia del faraone Den, intorno al 3000 a.C.
Viene anche citato nell'Antico Testamento e nella Bibbia, l'Eden viene descritto come un giardino bagnato da un fiume che si divide in quattro rami: «Il primo… bagna il paese di Avila, dove c'è l'oro; l'oro di questo paese è puro».
In Egitto Abramo è ricco d'oro: il suo servitore, incontrando Rebecca, le mette alle narici un anello d'oro, ai polsi dei braccialetti. A Mosè, che guida gli Ebrei fuori dall'Egitto, Yahwè dona un consiglio prezioso:
«Voi non andrete via a mani vuote. Ogni donna chiederà alla sua vicina…degli oggetti d'oro e delle vesti. Voi ne ricoprirete le vostre figlie e i vostri figli.» |
Infatti questo tipo di metallo racchiude in se una serie di minerali cosiddetti "brillanti" che gli conferiscono una serie di qualità come la duttilità, la malleabilità, la durezza, dovute essenzialmente all'assorbimento delle lunghezze d'onda del blu dalla luce. Inoltre l'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici.