La craquelure in pittura si considera quella "rete costante e diseguale" di screpolature della pittura che emerge in modo piuttosto visibile osservando un opera.
Nei casi più accentuati le screpolature sono visibili ad occhio nudo e denotano una forma di "invecchiamento" della parte superiore ed esterna della pittura, indice di una non corretta scelta della miscela e dei pigmenti utilizzati che ha portato un lento ma inesorabile degrado. In altri casi non è immediatamente visibile e occorre un esame più approfondito, magari al microscopio o ai raggi X, per denotare lo stato di criticità.
La craquelure può dire molto di un dipinto e, in qualche modo, raccontarci la sua storia. Infatti si può capire, attraverso le giuste analisi di laboratorio, i suoi livelli di conservazione e capire, per esempio, dove il dipinto è stato conservato, in che condizioni di umidità, addirittura sui suoi spostamenti nel caso in cui sia stato trasportato da un luogo ad un altro, ma anche raccontarci come è stato restaurato e con quali tecniche.
Creare artificiosamente l'invecchiamento
Molti credono che la craquelure sia costruita a tavolino da coloro che vogliano creare un falso dell'opera, cercando in questo modo di invecchiarla per renderla compatibile, almeno nello stato di conservazione, alle opere di un artista di un determinato periodo storico e cosi facendo, utilizzano alcuni sistemi di "invecchiamento" attraverso solventi e riscaldamenti della tela, tale da renderla, ai meno esperti, una tela "vissuta". In realtà tutto questo è inutile, in quanto con i mezzi tecnologici a disposizione degli organi di vigilanza competenti, è praticamente impossibile creare l'effetto craquelure e non essere scoperti.