1600 -1100 a.C.
I micenei della Grecia
La civiltà micenea, descritta già nei poemi di Omero del Tardo Elladico, prende il nome, Miceneo appunto, dall'area archeologica di Micene, attuale Grecia meridionale. Questi luoghi ritenuti sacri per il popolo, hanno dato vita ad una forma di sviluppo della cultura del corpo e la rappresentazione del piede, ritenuto all'epoca, il basamento della vita.
In questo periodo si ha traccia dell’uso di calzature infradito che iniziarono ad essere utilizzate e mai dismesse, cosi come ritroviamo nelle statue classiche dove il piede appare sempre curato con l'utilizzo di unguento, frutto del fatto che nella vita le persone
davano molta importanza all'estetica del piede e alla sua funzionalità, tanto da renderlo molti secoli più avanti, un mito "Achilliano", conosciuto come tallone di Achille.
Dal 6 al 9 a.C.
Impero romano
I romani avevano un rapporto particolare con il piede e davano a esso significati molto diversi tra loro.
Poteva rappresentare, attraverso il lavaggio del piede in pubblico, un atto di sottomissione dovuto dai serventi o dagli schiavi nei confronti del loro dominante, il loro padrone, che li aveva acquistati per svolgere ogni tipo di lavoro.
Lo schiavo quindi con il lavaggio dei piedi, si poneva al di sotto della vista del suo padrone e non poteva guardarlo negli occhi, ma dedicarsi a capo chino nel lavare i piedi del suo padrone che, in quanto tale, decideva della sua vita o della sua morte in qualsiasi momento.
Per quanto riguarda invece l'esercito romano, il piede era considerato l'elemento più importante degli arti inferiori, in quanto doveva "saper condurre le legioni" in campi senza rallentamenti. Ecco allora che vi erano addetti al massaggio dei piedi dei legionari, che dopo intere giornate passate a camminare, potevano confidare su abili massaggiatori in grado di alleviare i dolori delle lunghe distanze percorse. A loro infatti viene riconosciuta l'invenzione del plantare in cuoio che molti legionari utilizzavano.