Pascal Cotte



Pascal Cotte


Fisico e co-fondatore della società di ingegneria elettronica Lumiere Technology di Parigi, collabora con diversi studi di ingegneria e fisica sia negli USA che in Canada, Germania, Unione sovietica. 



PARIGI 

C'è la sagoma di un'altra Monna Lisa, con un pendente a perla e spilli nell'acconciatura dei capelli, sotto la Gioconda che si può ammirare al Museo del Louvre di Parigi. O meglio: sotto la vernice della pittura dell'opera più celebre di Leonardo da Vinci, che avrebbe iniziato a dipingere nel 1503, ci sono ben tre diverse stesure nascoste di un disegno della gentildonna, che presenta numerose varianti rispetto all'enigmatico sorriso che inquieta da quasi 500 anni.

Questa  l'ipotesi avanzata dallo scienziato francese Pascal Cotte, co-fondatore della società di ingegneria elettronica Lumiere Technology di Parigi, che nel 2004 ha avuto la possibilità di eseguire una serie di analisi non invasive sul dipinto, sperimentando una nuova tecnica chiamata Layer Amplification Method (Lam), come riferisce la Bbc, anticipando il documentario dal titolo The Secrets of the Mona Lisa che sarà trasmesso dalla rete televisiva britannica e che racconta dieci anni di ricerche.
L'ingegnere Cotte illustra i risultati delle sue ricerche nel libro "Lumière on the Monna Lisa. Leonardo da Vinci. Hidden portraits" (Hudson Hills Press), presentato in anteprima a Londra e a Shanghai. Il volume si avvale della prefazione del professore Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, che osserva come le ricerche di Cotte offrano agli studiosi.

Non sarebbe la Gioconda dal sorriso enigmatico la vera Monna Lisa dipinta da Leonardo da Vinci. Secondo gli studi di uno scienziato francese, infatti, sotto il celebre quadro del maestro italiano si nasconderebbe il volto di un'altra donna, vero ritratto della modella fiorentina. Tramite una tecnica di luce riflessa lo studioso Pascal Cotte è riuscito a penetrare la tela portando alla luce gli strati sottostanti.

Dopo 10 anni di ricerche, sostiene che sul lato della Monna Lisa si intraveda la sagome di una donna. Il Museo del Louvre si è rifiutato di commentare questa scoperta che potrebbe rivoluzionare la storia del quadro. Lo scienziato, che è il co-fondatore di Lumiere Technology di Parigi, ha avuto accesso al dipinto nel 2004. Ha sperimentato una tecnica chiamata Layer Amplification Method (LAM), usato per analizzare la Gioconda.


LA TECNICA DI ANALISI

Funziona "proiettando una serie di luci intense" sul dipinto, ha spiegato Cotte. Una macchina fotografica poi prende le misure dei riflessi delle luci e da quelle misure si può risalire alla cronologia di quanto è successo ai vari strati di vernice dati alla tela. La Monna Lisa è stata oggetto di numerosi esami scientifici per più di mezzo secolo, attraverso tecniche più recenti come le ispezioni a raggi infrarossi e la scansione multispettrale.

Il signor Pascal Cotte è convinto che la sua tecnica sia in grado di penetrare più a fondo nella pittura: "Siamo ora in grado di analizzare esattamente ciò che accade all'interno degli strati di vernice e siamo in grado di sbucciare come una cipolla il dipinto ricostruendo la sua storia".


Se la ricostruzione di Pascal dovesse rivelarsi esatta, sarebbe necessario ripensare l'intera lettura storica e artistica del dipinto. Si crede che Leonardo abbia lavorato al quadro tra il 1503 e il 1517 mentre era a Firenze. C'è stato un lungo dibattito sull'identità della Gioconda. Ma per secoli, è stato ampiamente creduto che fosse Lisa Gherardini, moglie di un mercante di seta fiorentino.

Ma il signor Cotte ha rivendicato le sue scoperte contestando tale teoria. Egli ritiene l'immagine che ha ricostruito sotto la superficie del dipinto sia l'originale Lisa di Leonardo, e che il ritratto denominato Gioconda per più di 500 anni è una donna diversa.

"I risultati frantumano molti miti e alterano la nostra visione del capolavoro di Leonardo per sempre. Quando ho finito la ricostruzione di Lisa Gherardini ho scoperto una donna totalmente diversa da Monna Lisa. Non è la stessa donna", ha concluso. 

Egli sostiene inoltre di aver trovato altre due immagini sotto la superficie del dipinto. Naturalmente sono in molti a contestare la scoperta dello scienziato, tra questi  Martin Kemp, professore emerito di Storia dell'Arte presso l'Università di Oxford, alla Bbc.

 "Io non credo che ci siano altri ritratti sotto la Gioconda: lo vedo più come un processo di evoluzione verso il lavoro finale. Sono assolutamente convinto che la Gioconda è Lisa".