Leonardo da Vinci: bottega e allievi



Muovesi l'amante per la cos'amata come il senso e la

sensibile e con seco s'unisce e fassi una cosa medesima.

l'opera è la prima cosa ce nasce dell'unione. Se la cosa 

amata è vile, l'amante si fa vile. Quando la cosa unita è 

conveniente al suo unitore, li seguita dilettazione e 

piacere e sadisfazione. Quando l'amante è giunto

all'amato, lì si riposa. Quando il peso è posato, lì si riposa. 

La cosa cognusciuta con nostro intelletto.

Leonardo da Vinci



Leonardo da Vinci nell'arco della sua vita, utilizzò più ambienti, botteghe per svolgere i suoi lavori. Considerava il disegno fondamentale per conoscere ed indagare tutto ciò che lo circondava. Le botteghe del periodo, erano delle vere e proprie scuole complete in quanto, non ci si limitava solo all'acquisizione della tecnica pittorica, ma ci si dotava di tutto quel bagaglio culturale che doveva possedere chi desiderava avviarsi alla professione artistica. 

La pratica del disegno nel Rinascimento era vista con rinnovato valore, pertanto Leonardo che definiva il disegno bono si esercitava per molte ore sui fogli di carta, affinché imparasse bene il linguaggio e quanto potessero essere espressive ogni linea o segno su un pezzo di carta. Utilizzava strumenti, tecniche come:

  • Il pennino;
  • Il carboncino;
  • Tecnica su pietra;
  • Tecnica per fusione su cera persa;
  • Tecnica per intaglio su legno;
  • La matita sanguigna.

Presso la bottega del Verrocchio Leonardo concepisce opere come L'Annunciazione esposta agli Uffizi di Firenze. Successivamente si recherà in varie città, dove realizzerà altre opere d'arte.

A Milano nel 1484 realizzerà La Vergine delle rocce, commissionatagli dalla Confraternita dell'Immacolata Concezione, per la Chiesa - oggi non più esistente - di San Francesco Grande. Sempre a Milano risalgono anche la Belle Ferroniere e La dama con l'ermellino.

A Pavia nel 1490 approfondisce l'architettura.

A Milano nel 1498 conclude il Cenacolo.

Nel 1499 abbandona Milano e si reca a Mantova, Venezia, Roma. Dopo vent'anni ritorna a Firenze.

Ad Urbino realizzerà opere di ingegneria militare.

Nel 1503 a Firenze progetterà  lo studio della Battaglia di Anghiari. Nello stesso anno inizia la sua opera più celebre la Gioconda.

Leonardo nel suo percorso di vita, ebbe modo di incontrare e essere supportato da molti allievi, prima ancora che per la loro bravura nell'arte per la loro grazia e bella presenza. Ha mantenuto rapporti di lunga durata soprattutto con due di loro, andati nella sua bottega a lavorare come apprendisti quand'erano ancora dei fanciulli.


Il paesaggio sul fiume realizzato il 05 Agosto 1473 da Leonardo da Vinci. 

Veduta a volo di uccello, e riprende la Valle del fiume Arno.


1490 età 10 anni

Gian Giacomo Caprotti da Oreno

Gian Giacomo venne soprannominato presto "Salaì" o "il salaino", il nome deriva da uno dei diavoli presenti nel poema Morgante di Luigi Pulci, quest'ultimo, intende con questo termine, un "piccolo diavoletto".

Il Vasari lo descrive come un giovane grazioso coi capelli ricci castano scuri: 


"Prese in Milano Salaí Milanese per suo creato, il quale era vaghissimo di grazia e di bellezza, avendo begli capegli, ricci et inanellati, de' quali Lionardo si dilettò molto; et a lui insegnò molte cose dell'arte, e certi lavori che in Milano si dicono essere di Salaí, furono ritocchi da Lionardo". 


Leonardo, fu come stregato dal Salaì, iniziò da subito a stilare un elenco delle infrazioni e marachelle commesse dal bambinetto, chiamandolo "ladro, bugiardo, ostinato e ghiottone". In più occasioni il Salaì prese di nascosto oggetti di valore e soldi per andare a sperperarli chissà in quale posto. Leonardo lascia in eredità la Gioconda al Salaì.


1506 età 14 anni

Francesco Melzi

Francesco Melzi rimase vicino a Leonardo e lo accompagnò fino alla morte. In una lettera scritta per informare i fratelli di Leonardo del suo avvenuto decesso lo descrive come "un ottimo padre per me"; Melzi ha svolto successivamente un ruolo importante anche come custode dei taccuini di Leonardo, da cui aveva ricevuto l'incarico di prepararli per la pubblicazione.

1508-1549 Milano

Giovan Pietro Rizzoli, talvolta Ricci o Rizzi, detto Giampietrino. E' stato attivo tra il 1508 e il 1549 a Milano. L'Opera Madonna con Bambino e San Giovannino, risalente alla prima metà del XVI secolo, è pubblicata sul volume "Leonardo e il Rinascimento italiano" con la scenda della dottoressa Barbara Savina che attribuisce il dipinto al medesimo pittore.

Riportiamo un breve estratto:


"...E' attribuibile a Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino, cui è stato ricondotto da E. Negro (Comunicazione scritta). L'artista viene identificato dai suoi critici con il "Giampietrino", citato da Leonardo come suo fidato scolaro in un foglio del Codice Atlantico, scritto tra il 1497 ed il 1500. 

Si hanno notizie della sua presenza a Milano dal 1495 al 1449 e si è avanzata l'ipotesi di una sua frequenza della bottega di Leonardo, di cui esordì come copista, negli anni coincidenti al soggiorno milanese".


Marco d'Oggiono

Marco d'Oggiono è uno tra i pittori, discepoli di Leonardo da Vinci. Possiamo dire che, è stato uno dei discepoli, artisti lombardi ad aver avuto rapporti con Leonardo da Vinci durante il loro lungo soggiorno a Milano presso al corte sforzesca nel periodo tra il 1482 - 1499.


1482

Giovanni Antonio Boltraffio o anche Beltraffio è stato un pittore rinascimentale tra i più virtuosi allievi di Leonardo, molto più talentuoso ad esempio del Salaì nonostante che dal Da Vinci avesse la massima attenzione. E’ infatti dato per certo che nel 1482 Leonardo lo tenne a bottega con Marco D’Oggiono e il Salaì. Ma sono molte, troppe le opere di Boltraffio in cui una stupefacente sensibilità pittorica viene espressa per far pensare che non sia tutta farina del suo sacco. Le collaborazioni di Boltraffio si estendono anche agli altri allievi del Da Vinci ma, in questo caso, le parti non sue, si dimostrano più scadenti, come appunto lo erano gli allievi nei suoi confronti.

Boltraffio – Madonna Col Bambino (particolare) -1497


Cosa possiamo pensare ammirando questa splendida “Madonna Col Bambino” di Boltraffio, se non che aveva recepito benissimo le nozioni di Leonardo, se non che fosse un artista dalla mano gentile e talentuosa, il polso fermo, la capacità descrittiva perfetta che risalta splendente nei riccioli del putto.


Bernardino Scapi, detto Bernardino Luini, è stato un pittore italiano, di scuola rinascimentale lombarda, riferibile al gruppo dei Leonardeschi. Bernardino è stato uno degli artisti più importanti del Cinquecento Milanese, riuscì a creare un'arte unica, delicata ma nello stesso tempo incisiva, una fusione di tradizione Lombarda e importanti novità introdotte da Leonardo da Vinci nel suo soggiorno a Milano.


Milano 1496 - 1506

Andrea Solari fu un pittore molto apprezzato particolarmente in Italia e in Francia. I personaggi dei suoi ritratti sembrano emergere dal lontano paesaggio sullo sfondo e, come vivi, si stagliano in primissimo piano davanti a noi. Ma anche nei dipinti con temi religiosi l'espressione del volto gioca sempre il ruolo principale.

Andrea Solari fu allievo di Leonardo da Vinci, lavorando nella sua bottega milanese a partire dal 1496. Qui apprese le delicate gradazioni di colore, la morbida conformazione dei lineamenti del viso e l'arte di trasmettere i sentimenti.