È l’elemento che mancava per dare ulteriore concretezza scientifica alle nostre ricerche storiche - aggiunge la studiosa Agnese Sabato - Grazie alle analisi genetiche su questo reperto, che saranno incrociate con gli esami sul Dna dei discendenti viventi e delle sepolture che abbiamo individuato negli ultimi anni, è ora possibile fare verifiche per la ricerca del Dna del genio, anche in rapporto alla tomba di Leonardo ad Amboise».
Un’altra scoperta riguarda la cosiddetta «Gioconda nuda» del Museo Ideale, ovvero una copia della «Monna Vanna» conservata nel castello di Chantilly a nord di Parigi e datata attorno al 1503, stesso anno in cui Leonardo cominciò a lavorare alla più celebre «Gioconda». Alla conferenza stampa sarà presente anche Maurizio Seracini di Editech, l’autore della ricerca della perduta «Battaglia di Anghiari» in Palazzo Vecchio a Firenze.
«I nostri esami scientifici hanno evidenziato che nel dipinto del Museo Ideale sono presenti fori per il riporto corrispondenti esattamente a quelli del Cartone del Museo Condè di Chantilly, attribuito ora allo stesso Leonardo e al suo atelier», anticipa Seracini.
L’esposizione «Leonardo vive», realizzata con la collaborazione del Comune di Vinci, patrocinata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del quinto centenario e dalla Regione Toscana, presenta anche opere di musei nazionali e documenti di Archivi di Stato mai esposti prima.