1493, 20 dicembre
Bernardo Bellincioni, grande amico di Leonardo e poeta di corte di Ludovico il Moro, compone un sonetto relativo al "Ritratto di Cecilia Gallerani", riconosciuta universalmente come La dama con l'ermellino di Leonardo, definendola "l'invidia della natura".
"Sopra il ritratto di Madonna Cecilia, qual fece Leonardo".
Di che ti adiri? A chi invidia hai Natura
Al Vinci che ha ritratto una tua stella:
Cecilia! sì bellissima oggi è quella
Che a suoi begli occhi el sol par ombra oscura.
L'onore è tuo, sebben con sua pittura
La fa che par che ascolti e non favella:
Pensa quanto sarà più viva e bella,
Più a te fia gloria in ogni età futura.
Ringraziar dunque Ludovico or puoi
E l'ingegno e la man di Leonardo,
Che a' posteri di te voglia far parte.
Chi lei vedrà così, benché sia tardo, -
Vederla viva, dirà: Basti a noi
Comprender or quel eh' è natura et arte.
Sulla cima della torre originale risalente al 1368, vi era l'orologio astronomico, detto "oriolo" di Chiaravalle
e Leonardo dopo averlo visto inizia a studiarne i meccanismi, cosi come descritto nel Codice Atlantico f. 399, e ff 1 - 144. f. 42:
“Oriolo della torre di Chiaravalle il quale mostra luna, sole, ore e minuti”.