Leonardo e la massoneria

Molto spesso capita di leggere articoli dove si afferma che Leonardo da Vinci abbia fatto parte della massoneria d'Italia e, addirittura, ne è stato un gran maestro venerabile lasciando spiegazioni su alcuni fogli che spiegherebbero le relazioni tra i templari e la ricerca del Santo Graal. Per capire meglio le cose, occorre fare un passo indietro nella storia.


Nascita della massoneria

La sua storia viene da molto lontano e sembra abbia origine dalla alla costruzione del Tempio di Salomone (il Tempio Interiore o Tempio Esoterico) ed alla leggenda di Hiram Abiff.

Hiram Abiff in realtà non è mai esistito ed è una figura allegorica e la sua leggenda nasce dall'interpretazione di alcuni passaggi e interpretazioni proprio sui testi sacri. Secondo la leggenda massonica è un abile operaio che viene chiamato dal re di Tiro a Salomone per costruire il Tempio. Da abile operaio e artigiano, diventa architetto, capace di progettare e calcolare le costruzioni e a lui vengono affidati i compiti più importanti, tra questi, quello di gestire tutti gli operai selezionati ed impegnati nella costruzione. Il del Tempio viene ultimato attorno all'anno 988 a.C.  

La massoneria quindi, fa riferimento ad Hiram Abiff quale elemento simbolico che raggiunge il percorso dell'illuminazione (da operaio a Architetto) come il costruttore del mondo. 


Inizialmente le persone si riunivano in piccoli gruppi composti da sette membri. Questi gruppi si chiamavano logge per dar vita a progetti filantropici mirati al miglioramento della persona e della società in cui essa vive, fino a divenire dapprima in Gran Bretagna, poi negli Stati Uniti d'America, un vero e proprio centro di potere alla luce del sole, contrariamente a ciò che avviene nello stesso periodo in Italia.


La massoneria a partire dal medioevo

Le probabili origini ci riportano al periodo del medioevo dove l'aggregazione degli intenti si prospettava sotto forma della ricerca dello spirito ma anche indirizzata verso fini speculativi legati al potere, inteso come controllo delle cose e al danaro, il tutto finalizzato alla creazione di una nuova  società consapevole in grado di saper gestire e controllare le nuove forme del cambiamento vantando lo scopo del principio creativo.

Nel medioevo infatti esistevano già quelle che si chiamavano "le corporazioni delle arti e dei mestieri" che raccoglievano, suddivisi per categorie di lavoratori, tutti i facenti parte della società del lavoro. 

Tra queste categorie vi era quella dei muratori, ritenuta successivamente dalla massoneria un arte molto importante in quanto rappresentava la capacità di costruire roccaforti e cattedrali, castelli e fortificazioni, tutti simboli del potere. I muratori quindi possedevano "l'arte del fare e del costruire" ed erano quindi, tra le varie corporazioni sociale professionali, quelli che godevano di maggiori benefici. La chiesa dal canto suo, cercava dove possibile, di tutelare e di proteggere questa categoria, non mancando di diffondere presso la categoria stessa, il senso del cristianesimo e delle dottrine cattoliche. Qui ha origine la simbologia che tutt'oggi è ancora il punto di riferimento iconografico delle costruzioni presente e visibile in molte costruzioni sparse per il mondo: il simbolo con il compasso e squadra.

 

1717, 24 giugno 

In questo giorno di San Giovanni Battista, tre logge massoniche di Londra e una di Westminster si riuniscono per associarsi un un unica forma di fratellanza che da vita alla prima Gran Loggia della storia, prendendo il nome di UGLE - United Grand Lodge of England.

1723 

Viene pubblicato il testo ufficiale scritto da  J. Anderson , detto il libro delle Costituzioni , composto da una serie di norme e regolamenti interni e criteri di attribuzione ai quali collaborarono anche Payne e Désagouliers. In questo testo viene enunciato quale elemento di spicco della fratellanza delle logge, la diffusione e la centralità dell'uomo e del suo spirito quale "pietra del fondamento e pietra del consorzio umano" . 

1813 

Dalla UGLE nasce la Gran Loggia Unita d'Inghilterra, diventando la "madre" di tutte le massonerie e con essa vengono richieste ai nuovi membri una serie di prove da superare "per il fisico e per lo spirito" e, una volta superate positivamente, si procede al giuramento fraterno e ufficiale e il nuovo membro riceve dagli organi supremi i simboli della vestizione: il guanto e il grembiule massonico.


I simboli massonici

La simbologia della massoneria racchiude significati di grande importanza.


Figura A 

Si tratta del compasso e del rigolo, o raìolo, che indicano gli elementi indispensabili per la costruzione delle" opere" dei muratori. L'occhio centrale racchiuso nel triangolo è un simbolo onnisciente che rappresenta la visione globale di tutto. L'occhio è in grado di vedere e quindi sapere, è il faro illuminante e la via da perseguire. Nei testi antichi viene identificato come il dio sole e nella bibbia a bibbia viene citato.

Il triangolo a tre lati uguali (triangolo equilatero) a formare un vertice. Nella antica simbologia araba e non solo, il triangolo rappresenta "il numero perfetto", cioè il N° 3.


Figura B    

E' possibile trovare questo simbolo non solo presso le logge ma anche in molte chiese gotico-Cristiane in tutto il mondo.. E' una icona simbolica dell'operosità e la laboriosità dei costruttori (riconducibile ai costruttori del tempio di re Salomone).


Figura C

Simile alla figura A, in aggiunta vi si trova la lettera "G" che per gli anglosassoni significa GOD, cioè DIO. Assume anche il significato di Geometra o Geometria. 


I gradi della massoneria

I tre primi gradi simbolici o detti anche azzurri della massoneria 

1. apprendista

2. compagno

3. maestro 

4. eletto

5. scozzese

6. cavaliere d'Oriente

7. principe Rosa Croce. 

Normalmente per le altre massonerie europee quella scozzese in particolare prevede 33 gradi. 


La vestizione cerimoniale è un altro forte simbolo che nell'ambito della massoneria ricopre un ruolo assai importante e serve per distinguere i "fratelli" a seconda del loro grado di appartenenza, storicità e mansione. Il rito prevede un rigido protocollo, certamente affascinante, che deve essere fatto con estrema precisione seguendo un rigido protocollo. 


Attribuzioni alla massoneria

Essendo un ordine "segreto" si ritiene che la massoneria si sia sviluppata nei secoli attraverso una storia spesso dai contorni oscuri e misteriosi, talvolta addirittura affascinanti. Ma cosa si afferma?

  • Che siano una congregazione in grado di influenzare segretamente i piani dei governi;
  • Che abbiano una discendenza diretta con l'ordine dei Cavalieri Templari;
  • Che nascano da un ramo dei Collegia fabrorum romani;
  • Che siano una derivazione delle corporazioni medievali di muratori.


Di seguito indichiamo le teorie e le informazioni circa i rapporti di Leonardo con la massoneria.


TEORIA N°1 - Leonardo e il Sacro Ordine Societas Jesu Christi

Si tratta della Bolla Papale emanata il 13 Gennaio 1459 dove si fa riferimento alla costituzione del Sacro Ordine Societas Jesu Christi. Sugli atti redatti con sigillo papale del 19 Gennaio dello stesso anno, si fa esplicito riferimento alla costituzione del Sacro Ordine "Santa Maria di Betlemme". 

Magister operis sono parte del Sacro Ordine Societas Jesu Christi costituito, come dai documenti che leggo, da Papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini. L’ Ordine è stato costituito per la difesa dei territori uniti dei ducati e dei regni del nostro Paese contro lo scongiurare dell'invasione islamica in Europa. 

Nel 1458 a Mantova per volere di papa Pio II, si è costituito il Concilio generale e assoluto di tutti i principi e dettami cristiani europei, che ha avuto come scopo quello di organizzare una massiccia crociata per combattere i turchi di Maometto II, che stavano trionfeggiando con le loro armate alla conquista dei Balcani spingendosi troppo vicini al mare adriatico a tal punto da mettere a rischio i territori della nostra penisola.

La scelta di Mantova è stata fortemente voluta da Ludovico Gonzaga, anche lui un Magister operis, al fine di creare un forte e deciso rinnovamento culturale della città attraverso l’appoggio economico degli appartenenti il Sacro Ordine del quale lui è il referente per il ducato mantovano nonché devoto all’obbedienza e alla servitù al Pontefice.

Da tempo, anche Ludovico Gonzaga, con il supporto del Sacro Ordine e, porta avanti con grande decisione la diffusione della nuova cultura per fare di Mantova la città di riferimento della rinascita culturale lombarda, a tal punto da identificarla come la “nova Roma” e per fare ciò, ha convocato uno dei maestri delle arti, Luca Fancelli, anch’egli Magister operis , che si sarebbe occupato della trasformazione totale della città, a partire dal castello residenza di San Giorgio.


Conclusioni:

La storia narrata è provata da documenti ufficiali, ma non risulta che Leonardo sia mai stato membro dell'ordine indicato.


TEORIA N°2 - Leonardo e le corporazioni

Tutto nasce attraverso un documento “liber maestrae omini 1297”, un vero e proprio libro  libro delle organizzazioni, chiamate corporazioni dei mestieri della città di Firenze: una specie di associazione che regolamenta ogni tipo di professione e di lavoro. 

Ci sono le corporazioni del commercio e dell’industria, della finanza e dell’artigianato e gli appartenenti eleggono un consiglio composto da quelli che si chiamano consoli, e tra loro eleggono un capo che rappresenta la corporazione. Per entrare devi essere figlio legittimo di un membro della stessa arte ed essere abile nella tua arte eppoi pagare una tassa.


I membri sono divisi in maestri, cioè in grado di possedere le materie prime necessarie in grado di essere da loro lavorate e vendute nella propria bottega. Poi ci sono i garzoni e gli apprendisti del lavoro.
Intorno al 1100 è stato istituito il Tribunale di Mercatanzia, organo necessario per intervenire e dirimere eventuali attriti e problemi tra gli appartenenti le varie corporazioni.
Ogni corporazione oltre che ha difendere gli interessi dei propri membri giura il rispetto nei confronti delle altre corporazioni, il tutto attraverso un rito semplice e veloce: il battesimo dell’acqua con la lettura di un brano della bibbia.

Prima del 1263 non esistevano tante corporazioni e che tutte erano sotto una, la corporazione principale che rappresentava tutte le arti, sia quelle maggiori che minori, senza distinzione di opere prestate: quindi erano insieme notai con i garzoni, i fabbri con i pittori insieme ai medici e agli speziati.
Solo dopo questa data ogni la corporazione principale cominciò a sgretolarsi e nel 1266 proprio perché era necessario creare tipologie professionali precise per poter meglio difendere, tutelare e sviluppare i propri interessi delle numerose categorie, furono create e organizzate quelle che sono oggi le corporazioni dei mestieri per ogni singola arte o professione.

Ogni corporazione ha il proprio statuto, le indicazioni delle prestazioni dei loro corporati, gli orari e i turni di festa e di chiusura, il tutto regolamentato con precisione. In aggiunta vi sono costituiti dei corpi di guardia composti da volontari che hanno il compito non solo di vigilare la notte le botteghe dei corporati, ma anche quella di organizzare, durante

  • Arti maggiori
Arte del Cambio, Arte dei Mercatanti, Arte della Lana, Arte della Seta, Arte dei Vaiai, Arte dei Pellicciai, Arte dei Medici e Speziali, Arte dei Giudicanti e Arte dei Notai.


  • Arti minori
Arte dei Beccai, Arte dei Calzolai, Arte dei Chiavaioli, Arte dei Fabbri, Arte dei Maestri di Pietra e Legname, Arte dei Cuoiai, Arte dei Linaioli e Rigattieri, Arte dei Vinattieri, Arte degli Albergatori, Arte degli Oliandoli e Pizzicagnoli, Arte Galigai, Arte dei Corazzai e Spadai, Arte dei Correggiai, Arte dei Legnaioli, Arte dei Fornai, Arte dei Ciompi, Arte dei Tintori, Arte dei Farsettai, Arte dell'Agnolo.

I Maestri, detti Magister operis a capo di quell’arte e che tutti i maestri indicati sono eletti dalla singola corporazione. Tutti i maestri fanno parte del gran consiglio del corporo, detto Magna Concilium corporo.

Il gran consiglio del corporo elegge al suo interno Il maestro principale, chiamato gran maestro. La prima cosa che mi viene in mente è che mi stia parlando di massoneria!


Corporazione delle arti e dei mestieri

elegge il proprio

Magister Operis

ogni magister Operis una volta eletto fa parte automaticamente del

Magna Concilium corporo

che è un gran consiglio delle arti e dei mestieri della città che viene rappresentato dal

Gran Maestro

che rappresenta gli interessi delle corporazioni presso il


Tribunale di Mercatanzia
organo competente del ducato


Conclusioni:

Secondo questa ricostruzione, è altamente probabile che Leonardo abbia fatto parte della corporazione ma non sappiamo di quale arte fosse membro. Possiamo affermare che anche Giuliano e Lorenzo dè Medici facevano parte delle corporazioni, probabilmente Lorenzo poteva far parte del  Magna Concilium corporo, essendo forse il gran Maestro di Firenze. Di Leonardo non vi è alcuna traccia documentale.


TEORIA N° 3 - Leonardo e il Priorato di Sion e le teorie di Dan Brown

Secondo lo storico Massimo Introvigne, il Priorato di Sion esiste. 

È fondato nel 1956 da Pierre Plantard – che si fa chiamare anche «Plantard de Saint Clair», inventandosi un titolo nobiliare di fantasia che è alle origini delle affermazioni de Il Codice Da Vinci secondo cui anche «Saint Clair» sarebbe un cognome merovingio –, con tanto di atto notarile e carte da bollo. 

Plantard ha lasciato intendere di essere egli stesso un discendente dei merovingi e il custode del Graal. La prova che il Priorato esiste da mille anni dovrebbe consistere nel nome di un piccolo ordine religioso medievale chiamato Priorato di Sion. 

Questo è effettivamente esistito – e finito –, ma non ha relazioni di sorta né con i merovingi né con presunti discendenti di Gesù Cristo. È difficile non concludere che il collegamento fra Rennes-le-Château, i merovingi e il Priorato di Sion è puramente leggendario, e che il Priorato è un’organizzazione esoterica le cui origini non vanno al di là dell’esperienza di Plantard e dei suoi collaboratori. Non è esistito nessun Priorato di Sion – nel senso in cui oggi se ne parla – prima dell’arrivo di Plantard a Rennes-le-Château. Ora, naturalmente esiste: ma solo dal 1956.

Solo la diffusa ignoranza religiosa spiega come qualcuno possa prendere sul serio un tale cumulo di affermazioni a dir poco ridicole. Ci sono testi del primo secolo cristiano dove Gesù Cristo è chiaramente riconosciuto come Dio. 

All’epoca del Canone Muratoriano – che risale circa al 190 d.C. – il riconoscimento dei quattro Vangeli come canonici e l’esclusione dei testi gnostici era un processo che si era sostanzialmente completato, novant’anni prima che Costantino nascesse. Quanto alla Maddalena, lo gnostico Vangelo di Tomaso, che piace tanto a Brown, ben lungi dall’essere un testo proto-femminista ne fonda la grandezza sul fatto che «[...] si fa maschio».

 A Simon Pietro che obietta «Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita», Gesù risponde: «Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli». La cifra di cinque milioni di streghe bruciate dalla Chiesa cattolica è del tutto assurda, e Brown si dimentica del fatto che nei paesi protestanti la caccia alle streghe è stata più lunga e virulenta che in quelli cattolici.
L’idea stessa di un «codice Da Vinci» nascosto nelle opere dell’artista italiano è stata definita «assurda» dalla professoressa Judith Veronica Field, docente alla University of London e presidentessa della Leonardo Da Vinci Society. A fronte di questi svarioni, quello del traduttore italiano che chiama la torre dell’orologio del parlamento inglese «Big Bang»  invece di Big Ben sembra quasi un peccato veniale, ed è stato corretto nelle ristampe più recenti. Inoltre, chi conosca un poco la storia delle mistificazioni sul Graal sa che nel Codice Da Vinci vi è ben poco di nuovo: tutto è già stato detto in centinaia di libri su Rennes-le-Château, e – benché il nome di questa località francese non sia mai menzionato nel romanzo di Brown – i cognomi Saunière e Plantard fanno chiaramente riferimento alle stesse vicende.


* Articolo sostanzialmente anticipato, in una versione più breve, senza note e con il titolo Il Codice Da Vinci, in il Timone. Mensile di formazione e informazione apologetica, anno VI, n. 31, Fagnano Olona (Varese) marzo 2004, pp. 47-49. (1) Cfr. PHILIP JENKINS, The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, New York 2003; in una comunicazione personale, l’autore ha confermato di ritenere Il Codice Da Vinci un esempio tipico della mentalità descritta nel suo studio. (2) Cfr. DAN BROWN, Il Codice Da Vinci, trad. it., Mondadori, Milano 2003. (3) Ibid., p. 9.
(4) Ibidem. (5) Vangelo di Tomaso, 114, in LUIGI MORALDI (a cura di), I Vangeli gnostici. Vangeli di Tomaso, Maria, Verità, Filippo, trad. it., Adelphi, Milano 2001, pp. 3- 20 (p. 20). (6) Ibidem. (7) Ibidem. (8) Cfr. GARY STERN, Expert Dismiss Theories in Popular Book, in The Journal News, Westchester (New York) 2-11-2003, p. 1. (9) D. BROWN, op. cit., p. 438. (10) Cfr. un’introduzione all’immensa bibliografia sul tema, nel mio Rennes le Château: mistificatori e mistificazioni sul Graal, in Cristianità, anno XXIV, n. 258, ottobre 1996, pp. 7-9.(11) Cfr. GERARD DE SEDE, L’or de Rennes ou la vie insolite de Bérenger Saunière, Curé de Rennes-le-Château, Julliard, Parigi 1967. (12) Cfr. MICHAEL BAIGENT, RICHARD LEIGH e HENRY LINCOLN, Il Santo Graal, trad. it., Mondadori, Milano 1997. (13) Cfr. lettera dell’avvocato B. Boccon-Gibod a Philippe de Chérisey, dell’8-10-1967, in cui parla di documenti «de votre fabrication et déposés à mon étude», all’indirizzo http://priory-of-sion.com/posd/pdchparchments.html. (14) Cfr. PAUL SMITH, The Tomb at Les Pontils. The Real Truth, all’indirizzo http://priory-of-sion.com/psp/id33.html, visitato il 20-5-2004. 


Conclusioni:

La teoria espressa all'interno del libro di Dan Brown "Da Vinci Code" o Codice da Vinci, non corrispondono a fatti realmente accaduti.


Conclusioni generali:

Malgrado alcune logge massoniche italiane identificano la loggia stessa col nome di Leonardo da Vinci, facendo riferimenti alla sua presunta affiliazione nonché alle sue opere (uomo vitruviano, teorie logaritmiche, il cigno nero, il pellicano,etc...) si può affermare con certezza che, ad oggi, non esiste nessun documento certo che possa affermare che Leonardo abbia fatto parte di organizzazioni che per caratteristiche, scopi e tipologie possano essere identificate come logge massoniche.  

Ogni discussione rimane aperta in attesa di documentazione certa.