La scapigliata


SCHEDA TECNICA

  • titolo dell'opera: La scapigliata
  • attribuzione: LDV
  • età di Leonardo: 56 anni
  • committente: sconosciuto
  • supporto utilizzato: tavola di Pioppo
  • dimensioni: cm 24,7x21 
  • tecnica: colore a olio
  • datazione: 1508
  • stato di conservazione: buono
  • interventi di restauro: non pervenuto
  • opera portata a termine: no
  • attualmente si trova: Galleria nazionale, Pr


Galleria nazionale di Parma


Si tratta certamente di un disegno preparatorio e non di un opera finita. 

E' la bozza semi-definita di una testa di donna, conosciuta anche come la "La Testa di fanciulla" detta ”La Scapigliata”, dipinta a terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola. 


1501
una lettera datata 27 maggio 1501, in cui la marchesa stessa richiedeva a Leonardo una Madonna per il suo studiolo.


1531

L’apparatore, Ippolito Calandra, consigliere dei Gonzaga per gli arredamenti d'interni consigliò a Margherita Paleologa, moglie di Federico Gonzaga e nuora di Isabella d’Este, di appendere in camera una dama dall’aria triste.


1627

La certezza che si tratti di un opera di Leonardo da Vinci è indicata in uno scritto presente presso l'archivio della casa dei Gonzaga, signori di Mantova, dove all'interno dei documenti conservati si trova traccia di una indicazione riportante la data del 1627 che cosi afferma:  

“un quadro dipintovi la testa di una donna scapigliata, bozzata, opera di Lionardo da Vinci”.

Non si conosce con esattezza chi abbia realmente firmato questa citazione, ma si presume sia stato l'addetto alla catalogazione della stessa famiglia mantovana.



cosa accadde nell'anno 1508?


1508, marzo

Leonardo è presente a Firenze (non vi sono indicazioni in merito ne di opere ne di frequentazioni).

1508, 22 marzo

Annotazione nel Codice Arundel, al foglio 79r:

«Cominciato in Firenze in casa di Piero di Braccio Martelli [dove abita con lo scultore Rustici] addì 22 marzo 1508. Sia questa una raccolta senza ordine, di molte carte che io ho qui copiate sperando poi di metterle in ordine...».


1508

Risulta essere in città a Milano e abita nella parrocchia di San Babila, fuori Porta Orientale. In questo periodo si occupa di altri progetti, tra i quali:

  • Disegni della città di Milano con "veduta dall'alto";
  • Progetti per una chiesa (non identificata) a pianta centrale;
  • Studi di anatomia umana;
  • Prepara un trattato particolareggiato sull'anatomia del cavallo (probabilmente perduto).

Le sue note di pittura del perduto Libro A saranno incluse da Francesco Melzi nel Codice Urbinate del Libro di pittura (Biblioteca Vaticana).

Disegna orologi idraulici e un automa che batte le ore; compila il Manoscritto F:


«cominciato a Milano addì 12 settembre 1508»

Comprendente scritti di astronomia, geologia, idraulica, volo degli uccelli, ottica, teoria delle ombre, studi per produrre «mistioni» simili a una materia plastica, con riferimenti ad Alberti e Vitruvio.

Allo stesso periodo risale anche il Manoscritto D con note di ottica e di fisiologia dell'occhio databili anche 1509, in relazione con il Ms. K3, il Ms. F e i fogli di Windsor e del Codice Atlantico.

Entrambi i manoscritti si conservano oggi nella Biblioteca dell'Institut de France.

Esegue due Madonne per Luigi XII, da cui riceve oltre 300 scudi e 200 franchi come stipendio, dal luglio 1508 all'aprile 1509.

Seguendo gli spostamenti in Lombardia ed Emilia e le tracce lasciate nei suoi scritti, è molto probabile che il disegno della "scapigliata" Leonardo lo abbia eseguito proprio in questo periodo. 

 

lo sguardo

Osservandola con attenzione si nota che lo sguardo non lascia quasi intravedere gli occhi che sono rivolti verso il basso e con quel capo chino, sembra essere una donna triste, oramai perduta nei suoi pensieri. Leonardo ha voluto disegnare la tristezza? Questo non possiamo saperlo, ma certamente "il moto dell'anima" che essa rappresenta con lo sguardo, cosi distaccato dal resto, sembra scontrarsi con il sorriso appena accennato, quasi beffardo che la stessa scapigliata ripropone.  Le pieghe sulle palpebre si possono contare ad una ad una, sintomo di una sensibilità ritrattistica che non si perde neppure agli estremi degli occhi, gonfiati e definiti

Certamente Leonardo ha dato centralità del dettaglio proprio al viso, tralasciando gli aspetto dei capelli che, come rilasciati al vento, sembrano muoversi in modo distaccato e indefinito all'interno del disegno, quasi a rappresentare un secondo piano di osservazione rispetto al viso stesso, viso che Leoanrdo ha voluto cventrale, particolareggiato e carico di emozione. 

Osservando adesso l'interezza del disegno, si nota da subito il concetto che abbiamo appena illustrato: la differenza tra i capelli e il viso. 

L'insieme è senza dubbio un connubio di tecnica legata all'approssimazione che ci ricorda i canoni caratteristici della pittura leonardesca, creando con l'effetto del tonalismo, un impatto immediato al quale lo stesso osservatore non ha difficoltà a cogliere.

Il naso

E' leggermente sporgente e in percentuale si può classificare come il 20% della superficie maggiore in relazione alla simmetria del volto stesso, ma come spesso accade per le opere di Leonardo questo ci costringe ad una più attenta valutazione, quasi come se Leonardo avesse sottolineato l'imperfezione per renderla unica e non riproducibile



cosa rappresenta la scapigliata

Per capire le opere finali di Leonardo occorre guardare con attenzione ai cartoni preparatori, alle bozze che ha utilizzato per "creare" l'idea e il progetto del disegno. Facendo questo viene spontaneo l'accostamento a diverse opere da lui eseguite, per esempio  Leda col cigno

Anche per la stessa Leda col cigno non possiamo parlare di definizione totale, cioè di opera compiuta, piuttosto è corretto identificare la stessa leda come un disegno di bozza, probabilmente ancora in fase di preparazione, in quanto non siamo a conoscenza che Leonardo abbia mai concluso l'opera. E' assai probabile quindi che sia la scapigliata che Leda col cigno, possano rientrare a buon diritto nella parte progettuale delle opere di Leonardo, opere che rimangono abbozzate ma mai definite.


Stavolta la "Scapiliata", forse eroina mitologica perché studio per "Leda col cigno", che raffigurava la regina di Sparta Leda, madre di Elena di Troia e di Castore e Polluce e moglie del re Tindaro, incontrerà un'eroina cristiana, la Sant'Orsola del Martirio di Caravaggio in una visita guidata il 7 e il 21 luglio. Nel palazzo dei signori di Mantova ci sarebbe stato "un quadro dipintovi la testa di una donna scapigliata, bozzata...opera di Leonardo da Vinci". Si ipotizza che fosse la stessa che molto prima, nel 1531, l'apparatore Ippolito Calandra disponeva, come consigliere sugli arredi di interni dei Gonzaga, di appendere in camera di Margherita Paleologa, la nuora di Isabella d'Este, allora 21 enne,  figlia di Guglielmo IX (1486-1518), marchese del Monferrato, e di Anna d'Alençon (1492-1562).