Jacopo Saltarelli




Jacopo d’Andrea Saltarelli 

  • Data di nascita: 1459, luogo sconosciuto
  • Data di morte: sconosciuta

Un giovane uomo che risulta aver vissuto a Firenze.


1474 

Risulta essere un apprendista orafo per alcune botteghe di artisti fiorentini, ma non vi sono documenti ufficiali che lo attestano. La "leggenda" ci racconta che già in quest'anno, Jacopo risulti esercitare il ruolo di prostituto con diversi clienti facoltosi. 


1476, 9 aprile 

Secondo le cronache e gli scritti, risulta che durante la notte viene inserita nel tamburo, una piccola cassetta postale posta all'esterno del corpo delle guardie in palazzo della signoria a Firenze che risulta essere il Municipio, un foglio dove vi è scritta una vera e propria denuncia da parte di ignoti (il documento infatti non è firmato), nel quale si accusa di essere:


"...parte di molti affari miserabili e consensi per compiacere le persone che richiedono una tale malvagità da lui..."


Nella denuncia vi è una vera e propria accusa di sodomìa, cosi come indicato:

Tratto dal documento originale dell' Archivio di Stato di Firenze, "Uffiziali di Notte", XVIII, fol. 46v. 

Notifico a voi Signori Officiali come egli è vera cosa che
Jacopo Salterelli fratello carnale di Giovanni Salterelli,
sta co' lui all'orafo in Vachereccia, dirimpetto al buco, veste nero, d'età d'anni 17 o circa.
El quale Jacopo va dietro a molte misserie et consente compiacere a quelle persone che lo richiegono di simili tristizie.
E a questo modo ha avuto a fare di molte cose,
cioè servito parechie dozine di persone, delle quali ne so buon date, et al presente dirò d'alcuno.

Bartolomeo di Pasquino orafo sta in Vachereccia.
 Lionardo di ser Piero da Vinci sta con Andrea del Verrocchio. 

Baccino farsettaio sta da Orto San Michele in quella via che v'è due botteghe grandi di cimatori, che va alla loggia de' Cerchi, ha aperto bottega di nuovo di farsettaio.
 Lionardo Tornabuoni decto Teri, veste nero.

Questi hanno avuto a soddomitare decto Jacopo, et così vi fo fede.



Questa accusa, come spiega Giovanni dall'Orto, non si concluse, come si legge di solito, con l'assoluzione di Leonardo, bensì con un "non luogo a procedere" per tutti e quattro gli accusati.
L'accusatore infatti è anonimo, e se le leggi di Firenze permettevano denunce segrete (installando a tale scopo appositi "tamburi", cioè cassette per denunce), non permettevano per ovvie ragioni denunce anonime. Gli imputati vennero quindi assolti "a condizione di non essere ritamburati", cioè che non arrivasse entro un certo termine una denuncia firmata (che non arrivò).
Le accuse contro i cinque furono respinte a condizione che nessun ulteriore accusa a carico dei protagonisti appaia di nuovo con gli stessi capi di imputazione. 


1476, giugno

Saltarelli viene nuovamente denunciato, sempre per lo stesso reato, giugno, ma il tribunale non ritiene vi siano, neanche in questo caso, prove tangibili.