Il sommo Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze 1452 – Amboise 1519) a soli 26 anni, disegnò un “automa programmabile”, che 36 anni dopo gli servì come base per la realizzazione del famoso “leone meccanico”, costruito a Firenze nel 1515 e inviato a Lione per accogliere il re di Francia Francesco I.
Nel 1515, infatti, il nuovo re di Francia Francesco I entrava trionfalmente a Lione. Per l’occasione, la famiglia de’ Medici commissionò a Leonardo un sorprendente regalo per il re, che servisse anche come segno d’amicizia tra le due casate. E il geniale Leonardo costruì un automa a forma di leone, antico simbolo della città di Firenze, che, fatti alcuni passi, si fermò dinanzi al re incredulo e meravigliato e si alzò sulle zampe di dietro, mentre un portellone sulla pancia si apriva lasciando cadere a terra mazzi di gigli bianchi, simbolo della corona francese.
Negli anni successivi, una delle più grandi sfide affrontate da Leonardo fu sicuramente quella di creare automi con sembianze umane o animali, ovvero congegni in grado di agire in modo automatico. L’eccellenza tecnologica raggiunta nel corso del Quattrocento e l’impeto di Leonardo per la meccanica e l’ingegneria in genere, hanno spinto l’artista a misurarsi in più occasioni con la sfida di creare macchine automatiche umanoidi, ancora oggi oggetto di attenzione da parte degli studiosi.