Introduzione Geologia



Introduzione alla Geologia

La geologia, parola di derivazione greca γῆ, , "terra" e λόγος, logos, "studio, è la branca della scienza che si occupa di studiare tutti quei fenomeni che determinano cambiamenti volontari e involontari della superficie e delle profondità della terra, e i processi che determinano i cambiamenti. Tra le diverse aree di intervento, vi sono gli studi per:


  • La valutazione delle disponibilità e caratterizzazioni delle risorse idriche naturali;
  • La previsione e la comprensione dei pericoli naturali;
  • L'individuazione ed il risanamento dei problemi ambientali;
  • La realizzazione di opere legate alle costruzioni (palazzi, ferrovie, ponti, gallerie,etc..);
  • Il rilevamento di risorse naturali del sottosuolo;
  • L'estrazione di materiali destinati all'uso industriale;
  • Sui mutamenti del clima e dell'ambiente.


I calanchi

I calanchi sono un fenomeno geomorfologico che ha come base la costante e lenta erosione del terreno prodotto dall'infiltrazione dell'acqua piovana e di quella che scorre nel sottosuolo attraverso gli strati di argilla. Normalmente è possibile vederli sui fianchi di montagne e colli dove la parte della montagna ha ceduto più che da altre parti alle forze dell'acqua. 

L'impatto visivo è certamente suggestivo in quanto il secolare andamento dell'erosione comporta una visione "lunare" del paesaggio, visione che certamente ha affascinato Leonardo dei quali si è innamorato. Sappiamo per certo che la sua passione per i calanchi è testimoniata in diverse opere tra queste il fondale della Gioconda, la Vergine delle rocce, l'Annunciazione di Cristo.  

Intorno al 1480 nella penisola italiana vi sono molti calanchi a partire per esempio dalla valle d'Orcia, ma in tutta la Toscana e l'Abruzzo, come in Basilicata e il basso viterbese piuttosto che nel ternano e nelle zone di Arezzo.

Non si sa con esattezza dove Leonardo ha visto per la prima volta i calanchi, ma si può desumere che molto probabilmente li abbia visti per la prima volta in località di ponte a Buriano, sulla strada verso Arezzo.


 

A prima vista in lontananza, non è facile rendersi conto di cosa siano, se non una perfetta e armoniosa geometria scolpita dalla natura, ma avvicinandosi facendo attenzione, si possono notare diverse presenze fossili, frutto della sedimentazione millenaria del terreno. 

Probabilmente una delle domande che ha spinto Leonardo a ricercare delle spiegazioni è stata quella di capire come sia possibile trovare fossili di conchiglie ed organismi marini all'interno dei calanchi anzichè nel fondo del mare. 

Oggi questa potrebbe essere una risposta piuttosto semplice in quanto sappiamo con certezza dell'innalzamento dei fondali marini fino a formare le colline e le montagne, ma allora questa certezza non esisteva.  

 

I calanchi disegnati da Leonardo


In molte sue opere pittoriche vi è traccia esplicita di paesaggi che hanno sullo sfondo le montagne. A prima vista si potrebbe pensare che abbia voluto ritrarre semplicemente un fondale naturale, fatto di colli e cime, ma non è cosi. 

I calanchi rappresentano per lui molto di più che la raffigurazione di un fondo montuoso, piuttosto vede in queste cime che cercano di arrampicarsi in cielo, qualcosa che ha uno stretto rapporto tra la natura e la divinità. 

I calanchi come descrive e raffigura lui stesso nei suoi disegni, non sono altro che le viscere delle profondità marine che emergono definitivamente dalle acque spingendosi dal loro profondo e nascosto mistero, verso il cielo e verso il non conosciuto. 

Cosi come il fondo marino non è conosciuto all'uomo, anche il cielo è un mistero e i calanchi, con la loro misteriosa manifestazione di grandezza, uniscono entrambi i due mondi misteriosi.

Leonardo collega quindi i misteri della terra a quelli del cielo dove si sovrappone quasi impercettibile una atmosfera sospesa che disegna tra i calanchi e il cielo. 

Una specie di nebbiolina che si alza lenta che fa da linea di demarcazione sfumata, composta da migliaia di goccioline a creare quell'effetto nebbia, dove il dettaglio scompare per lasciare posto all'intuizione. 

I calanchi che disegna sono massicci, imponenti e danno l'impressione, al nostro secolo, di paesaggi del tutto lunari o addirittura alieni. 

Particolare de "La Vergine delle rocce"  per approfondimenti vai alla pagina

Particolare de "La Gioconda"  per approfondimenti vai alla pagina

Particolare de "L'annunciazione di Cristo" per approfondimenti vai alla pagina

 

La teoria di Leonardo

La sua teoria era del tutto azzardata e certamente di nuova concezione che si scontrava con le convinzioni dell'epoca, tutte basate sui principi religiosi e frutto di credenze popolari, che traevano origine da probabili fenomeni divini in grado di muovere le montagne e spiegare questo "strano fenomeno" della presenza dei fossili marini nelle zone montane solo attraverso lo scatenarsi del diluvio universale indicato nella bibbia.

Le sue osservazioni come riportate sul codice Atlantico, ci raccontano di ragionamenti che allora erano assolutamente arditi, e cioè che la morfologia dei calanchi, cosi come la maggior parte dei luoghi montani, secondo Leonardo erano il frutto dello spostamento verso l'alto delle montagne e quindi le vette delle montagne che si spingevano verso il cielo, racchiudevano al loro interno le tracce di un fondale marino primitivo. 

Questo suo ragionamento trova la sua spiegazione scientifica, dandogli ragione, pochi secoli dopo.

Leonardo è affascinato dai calanchi e vede in essi "l'anima del monte", cioè quelle strane guglie ripide e quei colori quasi pastello che normalmente sono nascosti alla vista in quanto parte della montagna. 

Capisce che da li deve partire per indagare il mistero della montagna, della sua formazione argillosa, delle tracce fossili presenti e della sua morfologia e inizia quindi a creare delle mappe che disegna con grande novizia di particolari, identificando le sezioni, come fossero tagliate con un coltello a metà, per rendersi conto come fossero costituite al loro interno.

  • Il terreno: capisce che dove si trovano i fossili la maggior parte del terreno è molto più argilloso rispetto al resto della montagna che è decisamente composto da minerali diversi con una diversa densità.
  • Il movimento: stabilisce che il movimento lento della montagna a creato attrito tra le pareti e quindi ha sgretolato le parti più consistenti. 
  • L'altitudine: la maggior parte dei fossili si trovano verso le punte e le guglie dei calanchi e da qui ne consegue che in origine si trattava del fondo marino che col tempo è risalito in superficie, creando le guglie e le vette.
 

Disegni geografici

Oltre che occuparsi di calanchi Leonardo era anche un eccellente cartografo. Le mappe da lui disegnate rivelano la grande precisione di calcolo delle distanze e delle altitudini di terrapieni, poggi e vallate. Indicava anche lo scorrere del fiume che scivolava nella valle con tutte le torsioni naturali dovute dagli ostacoli incontrati nel percorso poi nominava i luoghi, tracciava i "camminamenti per carri e omini" e infine creava le misurazioni di larghezza, di lunghezza e le distanze.


Mappa dell'Italia Centrale con interventi di Leonardo da Vinci, 1503, Codice Atlantico, f. 919, Biblioteca Ambrosiana, Milano


Mappa disegnata da Leonardo del territorio circostante al montalbano, oggi prov. di Pistoia