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BABBALÈO: Babbeo, grullo, stupido. “Va’ ‘ia, va’ ‘ia babbalèo”, Smettila di fare lo stupido.
BABBO: Sempre usato invece di papà (che ‘un s’usa miha mai perché ci fa un po’ schifo), “I’ mi’ babbo”, Il mio babbo.
BACIAPILE: Persona casa-e-chiesa ma con un doppio senso negativo di chi apparentemente sembra una cosa ma sotto sotto è tutta un’altra. “E gl’è un baciapile di nulla”, È una persona che va sempre in chiesa. Anche Bacchettone/a.
BACCELLO: Fava, “Far merenda con baccelli e pecorino”, Fare merenda con le fave e il pecorino.
BACCHETTONE/A: Le persone casa-e-chiesa. Anche “Baciapile”.
BACCHIÒLO: Bastone molto lungo.
BADA: Guarda, “Bada lie che casino!”, Guarda che confusione!
BADAHOME: Guarda come. Normalmente utilizzato per segnalare una persona o una situazione fuori dal comune e con senso ridicolo o negativo, “Badahome gli stea!”, Ma hai visto in che modo si era combinato?
BADALUI / BADALEI: Guardalo/la sempre in senso ironico e irrispettoso, “Badalei come la viene
combina’a”, Guarda lei come arriva sistemata…
BADARE: Tenere d’occhio, osservare, “Badami i’ bambino che vo a’ i’ licitte!”, Per favore, guardami un momento il bambino che vado in bagno.
BAGORDI: Fare baldoria, ubriacarsi. “E s’è da’o ai bagordi”, È andato a fare baldoria.
BAHATO: Cariato (di dente) oppure Bacata (la mela). “T’hai i’ dente bahato”, Hai un dente cariato.
“Codesta mela l’è bahata, mangiala te”, La mela che hai preso è bacata, mangiala pure te.
BARROCCIO: Carretto da trasporto merci trainato da cavalli, a differenza del calesse, adibito a trasporto di persone.
BARROCCINO: Carretto che circolava per le strade di Firenze vendendo differenti articoli. Per esempio, esisteva il barroccino del cenciaiolo, che vendeva tele e stracci; il barroccino del gelataio, che ovviamente vendeva i gelati.
BECCARE: 1) Riuscire nell’intento, “L’ho becca’o”, L’ho preso. 2) Ammalassi, prendere una malattia “Ho becca’o l’influenza”, Ho preso l’influenza. 3) Essere sorpresi in fragrante, “T’ho becca’o”, Ti ho scoperto.
4) Sinonimo di imbroccare e cuccare, “Che n’hai becca’a nessuna te?”, Hai fatto colpo su nessuno?
BECCARSI: 1) Vedersi, incontrarsi, “Ci si becca”, Ci si vede, “In do’ ci si becca?”, Dove ci si incontra?
BECCHETTASSI: Litigare, discutere. “Guarda que’ due come si becchettano”, Guarda quei due come litigano.
BÉCERO: Persona rozza, volgare nei modi ma soprattutto nel parlare. “E gl’è un bécero di nulla”, È proprio una persona rozza.
BELLIHO: Ombellico.
BELLINO: 1) Guarda bellino, nell’espressione “guarda che bello”. Si dice, per esempio, a un bimbo piccolo mostrandogli un balocco o un oggetto per farlo stare buono. Comunque, “Bellino” si riferisce all’oggetto, non al bimbo, come potrebbe interpretare un non toscano. 2) Preceduto dall’esclamazione “Oh” nell’intonazione “Oh bellinooo…”, viene detto a qualcuno che ci sta veramente stancando con il suo atteggiamento o i suoi discorsi.
BELLOCCIO: Bello, diminutivo affettuoso, del tutto privo del senso un po’ dispregiativo di bellezza grossolana, che si ha fuori della Toscana, “Oh come l’è belloccio i’ su’ figliolo”, Suo figlio è proprio bello.
BIANCONE: La statua fatta da un enorme blocco di marmo bianco del dio Nettuno in Piazza della Signoria, ribattezzata appunto dai fiorentini come “I’-bbiancone”.
BIASCICARE: Masticare a bocca aperta producendo un rumore fastidioso. “Oh icché tu biascihi”, Potresti masticare con la bocca chiusa. Anche “Sbiascicare”.
BIRBONE: Tremendo, “Tu se’ proprio un birbone”, Sei proprio tremendo. “Oggi fa un freddo birbone”, Oggi fa un freddo tremendo.
BISCHERATA: L’azione compiuta o la cosa pensata da un Bischero.
BÌSCHERO: Persona poco acculturata e poco furba, che assume atteggiamenti chiaramente poco
convenevoli e poco convenienti. L’origine di questo termine non è chiaro, anche se l’ambiente è
chiaramente quello Toscano, da Firenze fino alla maremma. Per qualcuno deriva dall’organo genitale maschile, per altri dal cognome d’una antica famiglia fiorentina celebre per gli investimenti finanziari sbagliati, per altri ancora dalla chiave che regola gli strumenti a corda, per finire con il bischero di padule, che è quell’arbusto che cresce sulle sponde delle paludi, o dei fossi d’acqua ferma, che avendo il peso sulla sua estremità, è sempre in continuo ondeggiamento, per cui ogni piccola ventata lo muove, come il bischero che si lascia convincere dal primo venuto, senza valutare “con la zucca” sulle spalle. Quindi, anche se usato in maniera scherzosa ed abbastanza colloquiale, significa stupidotto, sempliciotto, quando non significhi qualcosa di peggio: dipende quindi anche dal tono di voce che viene usato e dal contesto in
cui viene detto. Dall’aggettivo personale, deriva anche l’aggettivo più relativo ad una situazione o ad un contesto: quando si commette una bischerata, significa che si è fatto un qualcosa senza pensarci troppo su e il risultato è stato chiaramente fallimentare, come del resto sarebbe stato lecito attendersi se solo ci avessimo pensato un poco prima d’agire.
BISCOTTO DELLA SALUTE: Fetta biscottata. Il nome probabilmente deriva dal fatto che all’ospedale, quando siamo ricoverati, vengono date le fette biscottate per fare colazione.
BOCCALONE/A: Chiaccherone, che mette bocca da per tutto. “Che boccalona! La pensasse un pohino pe’ ‘azzi sua!” Che tremenda pettegola! Non si fa mai gli affari suoi.
BÒCCIA: Bottiglia, “Bere a boccia”, Bere a bottiglia.
BOCCIARE: Nell’ambito scolastico, non essere promosso all’anno successivo. “T’hanno boccia’o”, Non sei stato promosso. Anche “Segare”.
BOCIARE: Alzare molto la voce, urlare. “Oh icché tu boci, un son’ miha sorda!!”, Non importa che tu urli così forte, non sono sorda. Anche “Vociare”.
BOLLORE: Quando fa molto caldo, “L’è un bollore oggi”, Oggi fa veramente molto caldo. Anche “Abbollore”.
BOLOGNA: Mortadella.
BONA: Formula di saluto, prima di andarsene. Abbreviazione di buonasera, buonanotte, ecc… “Bona raga’”, Ciao ragazzi.
BONGO: Dolce Profiterole.
BORRACCINA: Muschio.
BÒTOLO: Espressione brutale e indelicata per indicare un uomo o una donna di piccola statura e tendente all’obesità. Nell’estremo della cattiveria si dice anche “Botolo di merda”, quando qualcuno è veramente
troppo grasso.
BOTTEGA: 1) Negozio, “Vo a bottega”, Vado al negozio. 2) La cerniera dei pantaloni: “T’hai la bottega aperta”, Chiudi la cerniera dei pantaloni.
BRINDELLONE: 1) Persona molto sciatta e trasandata. 2) Scherzoso, giovanottone non aitante né ben messo (usato per lo più in questo senso). 3) Il carro trainato dai buoi che viene portato davanti al Duomo per Pasqua e dal quale parte la colombina che arriva fino all’altare in chiesa e poi torna indietro. Dall’esito del volo, cioè se la colombina va e torna senza fermarsi, si presagisce come andranno i raccolti nei campi. Il carro in questione si chiama appunto “I’-bbrindellone”.
BRUCIATA: Caldarrosta, “Ci si scarda con i’ vino e le bruciate”, Ci scaldiamo con il vino e le caldarroste.
BRU-GINSI: Pantaloni blue-jeans, “Che me l’ha’ stira’i i bru-ginsi?”, Hai stirato i miei blue-jeans?
BRUHAPELO: Lesbica.
BRUSOTTO: Giubbotto.
BUBARE: Mormorare senza sosta parole di malumore e disapprovazione nei confronti di qualcuno o qualcosa che però non viene specificato. “Oh icché tu bubi?” “Eh! Lo so io pe’ icché bubo!”, Che cosa stai mormorando? Lo so io per che cosa mormoro.
BUCCOLE: Gli orecchini. “C’ha visto che buccole la s’è messa? – Uhuuu, brutte!”, Hai visto che orecchini si è messa? – Davvero brutti!
BUHAIÒLA: Stronza o maiala.
BUHAIÒLO: 1) Antico negoziante delle “buche”, i negozi del mercato di San Lorenzo erano (e alcuni lo sono tutt’ora) posti al di sotto del livello stradale, di fatto….in “buca”. All’ora di pranzo passavano i carri con le vivande e chiamavano a raccolta i negozianti al grido: “Bucaioli… c’è le paste!”. 2) Bastarbo, “Nooo, buhaiolo!”, Nooo, bastardo.
BUHARE: Pungere, urticare, “La s’è bucata con gli spini”, Si è punta con le spine.
BUHO: Omosessuale.
BULLETTA: Chiodo.
BULONE: Bullone.
BUSCANNE: Prendere le botte, “N’ha buscate di santa ragione”, Ha preso proprio tante botte.
BUZZA: La pancia.
BÙZZIHA: Pancetta tirando a pancione. “Secca? E l’ha una buzziha di pe’ i’ ridere! La la nasconde. La si mette ‘ose larghe”, Secca? Ha una bella pancetta, non credere! La nasconde mettendosi cose scure.
BUZZONE: Pancione. “Eh gl’è diventa’o un buzzone di nulla”, Mamma mia è ingrassato davvero tanto.