Il Cuore


Leonardo aveva intuito l'importanza del cuore e ipotizzava fosse proprio una "pompa idraulica" in grado di essere il perno centrale per la trasmissione del flusso sanguigno attraverso il ritmo prodotto, ma regolato da quello che conosciamo come "il battito cardiaco". 

Probabilmente proprio "il battito", questo movimento costante e regolato da uno scandire continuo, lo aveva fatto pensare.


Come è fatto il cuore?
Il cuore è considerato dalla medicina ufficiale un organo muscolare cavo, che costituisce il centro motore o il centro di propulsione dell'apparato circolatorio.

Oggi tutto conosciamo su questo straordinario muscolo e capiamo l'importanza che ricopre per l'attività umana e animale.

Un sistema complesso di "collegamenti" in grado di funzionare secondo la trasmissione di flusso, in perfetta combinazione con le densità e i pesi specifici dei fluidi. 



Grazie alla ricerca quindi, siamo in grado di dare al cuore una responsabilità di relazione e controllo di tutto il nostro sistema circolatorio in grado di "smistare" il nostro sangue secondo le necessità, pronto a controllare tutta "la rete di distribuzione" attraverso il sistema circolatorio. 

Ma purtroppo, piuttosto spesso, ignoriamo alcuni segnali...

Il professor Christiaan Neethling Barnard chirurgo sudafricano, il 3 dicembre del 1967, a Città del Capo, fu il pioniere del primo trapianto cardiaco mai effettuato sull'uomo. Da quel giorno la medicina ha fatto passi da gigante, e a partire dagli anni '90, vengono effettuati circa 3500 trapianti di cuore in tutto il mondo, la maggior parte negli Stati Uniti d'America.

Oggi la scienza è ancora una volta protagonista nell'offrire a tutti noi sempre maggiori standard di vita accettabili, ma dobbiamo pensare che tutto ciò è avvenuto grazie alla ricerca attuale è il frutto di un percorso che viene da lontano, da molto lontano. Se oggi abbiamo chiaro cosa significhi medicina e cura, dobbiamo pensare che nel passato non è stato proprio cosi. 


Per Aristotele

Il cuore era ritenuto sede della memoria ove il tutto prendeva forma nella sua più spiccata capacità di argomentare e mai disperdere il tempo: cioè la memoria. 

Il verbo ricordare deriva infatti dal verbo latino recordari e questo dal sostantivo  cŏr (genitivo cŏrdis)

cuore (come sede della memoria) 

col suffisso re- di movimento all'incontrario: 

quindi, propriamente, rimettere nel cuore (= nella memoria).


Per gli aztechi

Per questo popolo il cuore è il centro dello spirito che da esso trae energia vitale per la purezza. Non è un caso se il sacrificio umano, praticato dagli aztechi, aveva proprio nel cuore che veniva strappato alla vittima ancora viva e si muoveva ancora tra le mani del grande signore delle cerimonie incaricato del sacrificio che lo innalzava al cielo quale tributo. 

Cosi facendo lo offriva ancora "pulsante" quale testimonianza che doveva essere come il "passepartout" tra la vita terrena oramai persa e lo spirito celeste degli Dei. 

Il cuore quindi diventava elemento fondamentale che trasformava il suo significato a favore di l'innalzamento dello spirito di chi lo donava. 


Nel medioevo
La medicina e la scienza sono poco più che agli albori e del cuore poco si conosce se non alcune indicazioni pubblicate introno al 1300 spesso è considerato il centro delle incognite dell'uomo, dove si riuniscono disordinatamente i sentori gravi di ogni cosa: qualunque cosa faccia aumentare i battiti del cuore è sinonimo di imperfezione dello spirito, di cattivo presagio, di pericolo imminente per la mente. In questo momento storico la medicina si occupa di:
"[...] interpretare e coltivare l'ambito della neutralitas, il terreno fra sano e malato, fra fisiologia e patologia. In quest'ottica in cui la salute è fondamentalmente un equilibrio, ha grande importanza la medicina preventiva. L'esser malati è un modus deficiens, un dis-ordine, la salute è un atteggiamento e un'aspettativa, un habitus. La salute è un sentiero che si forma nel momento in cui lo si percorre.


Per gli Egizi

Questa antica civiltà dava al cuore un importanza maggiore che al cervello e comunque lo considerava elemento "divino" dove al suo interno era scritta la vera intelligenza, cosi come era il luogo delle emozioni e della capacità di giudizio. Questa convinzione non era solo riferita agli uomini "terreni" ma anche agli Dei che il popolo venerava: loro possedevano "un cuore maggiore", quello che oggi chiameremmo cervello, in grado di "tutto fare e tutto sapere dell'oltre terreno".

I templi di preghiera erano importanti luoghi di concentrazione di preghiera, ma anche un catalizzatore di energia, dove si poteva entrare in contatto con la divinità dove ognuno poteva attingere alla forza del cuore degli Dei, chiamato "Ib" la coscienza, il coraggio e la memoria.  
Nel capitolo 26 e 30 del Libro dei Morti vi è la formula sacra che doveva essere incisa sullo scarabeo, che veniva poggiato al centro dello sterno del defunto, serviva a restituirgli il cuore nell'aldilà.  

”O cuore di mia madre, o mio cuore vero, cuore della mia esistenza terrena, non fare testimonianza contro di me davanti al Signore delle offerte. Non dire di me: Egli ha fatto questo, in verità. Per quanto concerne ciò che ho fatto, non permettere che si erga contro di me, innanzi al grande dio, Signore dell’Occidente. Salute a te, mio cuore”.


Cosa accade con Leonardo da Vinci?

Leonardo dedica molto tempo agli studi anatomici e arriva a definire per primo e con precisione le quattro cavità cardiache, distinguendo i ventricoli dagli atri “auricole”, definendo il cuore nella sua struttura meccanica: 


“il core è un vaso fatto di denso muscolo, vivificato e nutrito dall’arteria e vena, come son gli altri muscoli”.

“le coronarie nascono da due usciuoli esteriori del ventricolo sinistro”. 


Capisce anche che questo "centro di propulsione idraulica" in grado di sospingere i fluidi all'interno di cavità articolari ha una funzione importantissima per il funzionamento motorio dell'essere umano.

Proprio studiando il "senso ritmico" si accorge che si tratta di movimenti fisici prodotti da una causa e da un effetto, dove la causa è la spinta e l'effetto è il moto prodotto e, secondo i suoi studi, non può che conseguirne un principio di "idrodinamica dei fluidi" (lo stesso principio attraverso il quale si studia il flusso delle acque e delle correnti per le dighe). 

Descrive nei suoi studi il sangue come differente dall'acqua, sia per densità, peso specifico, colore e consistenza e analizza il suo percorso che definisce" sospinto", cioè frutto di un avviamento forzato di conduzione e non di un principio naturale di spinta e in questo modo spiega il  "centro di propulsione idraulica" del cuore.     


“quando l’acqua esce dalla terra, mira sempre luoghi bassi e quando scoppia una vena del naso, 

tutto il sangue passa da sotto in su ” 


Spiega che non segue la gravità come l'acqua, piuttosto il carico di spinta che riceve andando dal cuore alla testa dimostra che esiste una pompa in grado di indirizzare il sangue ai vasi alti.

Continuando lo studio del cuore arriva a cogliere l'importanza del muscolo cardiaco a tal punto da definirlo:


“instrumento mirabile, intenzionato dal Sommo Maestro... è potentissimo sopra gli altri muscoli…  e si muove da sé e non si ferma, se non eternamente”. 


Capisce la relazione tra il cuore con le sue contrazioni e il ventricolo sinistro e il suo principio di sincrono meccanico misurabile il polso arterioso (le pulsazioni misurabili dal polso)
I suoi ragionamenti si basano sui principi di fisica, e stabilisce la relazione che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria e la causa fa intuire un effetto, e ogni  effetto risale da una causa.

Con lo stesso principio descrive in modo accurato il ciclo cardiaco che, secondo i suoi studi, è il frutto della contrazione degli atrii coincide con la diastole ventricolare, mentre, al contrario, la sistole ventricolare coincide con la dilatazione degli atrii, definendo il tutto :

“moti del core”



Con questo studio Leonardo ha dimostrato che il cuore, in quanto pompa, ha le seguenti caratteristiche:

  • Un muscolo che interagisce con forze esterne controllabili;
  • Produce propulsione idrodinamica;
  • Regola i flussi e le densità dei liquidi;
  • A compartimenti autonomi di movimento;
  • E' in grado di generare con le contrazioni aumento di moto pluridirezionale dei fluidi;
  • E' in grado di esercitare contrazioni e rilasci in funzione della spinta indotta;
  • E' controllabile dall'esterno (battiti nel polso);
  • E' riproducibile meccanicamente in quanto propulsore e variatore meccanico.
Non sorprende che Leonardo abbia utilizzato nell'analisi del ragionamento i principi di meccanica e fisica quantistica, principi che dopo 500 anni hanno portato lo studio, la progettazione e l'applicazione del Cuore umano artificiale.

Principi applicativi di biomeccanica applicata al cuore (cuore meccanico artificiale attualmente utilizzato).


Per essere arrivato a tutto questo, occorre capire quali sono state le procedure di ragionamento.
Certamente ha utilizzato il principio della logica sistemica ma anche le leggi della fisica e della dinamica.

I suoi studi sono arrivati sino a noi in quanto molti di questi, soprattutto quelli relativi al cuore, lui li ha disegnati e descritti con novizia di particolari.

I suoi disegni sono stati "passati al setaccio" da esperti in medicina chirurgica a livello mondiale i quali sono rimasti sorpresi dalle conclusioni da lui tracciate, indicandolo come tra i più descrittivi mai realizzati prima.

La cosa straordinaria non è l'accuratezza del tratto o la precisione anatomica del disegno, piuttosto la cosa che li rende straordinari, sono le annotazioni che spiegano (ma non troppo, forse volutamente), le dinamiche e le correlazioni spazio-tempo che esse descrivono quello che è chiamato il "processo procedurale", cioè i passaggi logici da lui descritti che lo hanno portato a quelle conclusioni.

Fortunatamente per quanto riguarda i disegni anatomici di Leonardo da Vinci, chiamate anche "tavole anatomiche", abbiamo una buona quantità di materiale, molte di esse conservate nel Codice Atlantico, dove oltre che il cuore, descrive l'apparato circolatorio, i muscoli, il cranio, il cervello, la colonna vertebrale. Insomma, un grande patrimonio dal quale attingere nel suo mondo per meglio capire il suo modello di analisi e di argomentazione, necessario per superare i limiti della non conoscenza umana.

Sotto sono indicate alcune tavole relative al cuore presenti nel Codice Atlantico.


Leonardo da Vinci "Disegni anatomici del cuore e dei vasi", ca. 1513 - penna e china seppia, Castello di Windsor, Royal Library (RL 190073r-19074v) (Fig.6)


Connessioni cardiache


Dettaglio sezione ventricolare


Sezione ventricolare


Cuore malato anziano e fu la prima rappresentazione di una patologia coronarica,
Leonardo da Vinci.