Secondo quanto giunto sino a noi, Leonardo amava la cucina e cimentarsi nelle sperimentazioni, spesso ardite, per la creazione di nuovi piatti. Questa passione potrebbe certamente risalire al suo periodo dell'infanzia vissuta nella zona di Vinci, dove il nonno Antonio e lo zio Francesco, sono soliti portarlo a visitare i mulini della zona. In queste occasioni Leonardo ha modo di vedere il mulino in funzione con le grandi macine che girando lentamente rompono il grano duro sino a ridurlo in finissima farina. Qui vede per la prima volta come la farina, con l'aggiunta di acqua e con le sapienti mani dei mastri, inizia a prendere forma e si accorge che può assumere tutte le forme che l'uomo decide di conferirgli: rotonde, allungate, rettangolari, alte e basse, etc...
Il pane quindi, elemento quotidiano utilizzato per accompagnare le pietanze, diventa una forma di creatività dove è possibile per Leonardo, dare vita a nuove sensazioni. Ma anche gli orti del nonno, tenutario terriero dove a Vinci ha diverse proprietà, sono il rifugio di Leonardo: qui osserva e disegna ciò che vede crescere lentamente ogni giorno, e come ogni giorno, ne riproduce le forme. Proprio in questo momento della sua infanzia Leonardo è ancora molto piccolo e, come tutti i bambini della sua età, è davvero affascinato da tutto ciò che lo circonda, esplora le terre circostanti la casa dei nonni, dove inizia a disegnare i corsi dell'acqua e la natura.
E' il periodo nel quale Piero dal Vacca, marito della sua mamma Catharina detto accattabriga per il suo carattere non proprio tranquillo, prova simpatia per il piccolo Leonardo e gli insegna l'arte e i segreti della pasticceria. Piero dal Vacca è considerato a Vinci un abile pasticcere, in grado, anche con pochi ingredienti, di "sfornare" dolciumi che sono delle vere e proprie leccornie. Leonardo è affascinato dalla sua manualità e dal profumo dei dolci che escono dal piccolo forno e tutto questo lo affascina a tal punto che inizia assiduamente a frequentare la piccola bottega dell'attaccabriga, nella speranza di apprenderne i segreti. Per certo si sa che Leonardo inizia a creare dei dolci con alcuni piccoli stampi da lui fatti in ferro tenero, dove all'interno viene depositato il lievito che con la magia del calore, darà la forma desiderata al dolce.
Le forme che Leonardo decide di creare sono diverse: una ha la forma di una volpe, poi di un cervo, di un coniglio e molte altre ancora. Passano i giorni e Leonardo impara a fare il marzapane con la farina di grano (bianco) e la farina di farro e avena (scura), poi apprende i trucchi per tenere il forno costante, impara a mesciare le farine di farro e di avena, impara a lavorare le uova e alcune spezie e distinguerle ogni giorno sin dal mattino.
Si sa per certo che, da Piero del Vacca, Leonardo che ebbe modo di frequentare assiduamente, gli insegna a conoscere i dolciumi e a prepararli, tanto che crebbe creando non solo modellini di strumenti ma anche di marzapane, che lo fecero appassionare sempre più all'arte culinaria.