- Codice sul volo e sugli uccelli
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Oggi il Codice è inserito all'interno di una cassetta-box fatta su misura, in grado di garantire ai fogli il giusto grado di umidità evitando alterazioni sia dei fogli che delle scritture. E' possibile tuttavia osservarlo attraverso il vetro blindato di protezione. Grazie ad uno schermo touchscreen, si può sfogliare utilizzando i tasti per l'ingrandimento delle sezioni che offrono una visione straordinaria del dettaglio.
Questo Codice, a nostro avviso, riporta Leonardo alle sue osservazioni nel periodo dell'infanzia, quando in località Montalbano, compiva le prime osservazioni degli animali ed in particolare del nibbio, uccello che vedendolo volteggiare e assumere direttive perpendicolari ad alta velocità nella caccia, probabilmente lo ha affascinato in modo particolare.
Da questo momento della sua giovinezza Leonardo non ha mai smesso di pensare al volo, studiando le sezioni degli uccelli morti, entrando nella loro "straordinaria e inusuale meccanica", quella stessa meccanica che negli anni lo ha portato a ipotizzare le famose "macchine volanti" (tra queste la vite aerea). Questi progetti per Leonardo diventavano sempre di più vicini alla possibilità di renderli "veri" a tal punto che i suoi studi lo portarono a studiare le correnti direzionali ed ascensionali per capirne le dinamiche, i pesi specifici e le resistenze: tutto questo fu parte dello studio del moto.
I pochi fogli che compongono questo Codice, proprio perché non si tratta di disegni finiti, ma piuttosto di "stati di avanzamento progettuali" che leggendoli, ci fanno rendere conto della precisione del dettaglio che Leonardo riservava al progetto: dalle misurazioni in scala fino alle applicazioni e alle intersezioni dei materiali e dei loro pesi.
Insomma, un vero e proprio "libretto di istruzioni" per il montaggio di macchine e di sistemi dinamici, scritto con novizia di particolari e correlato da immagini altamente descrittive.
Di seguito sono riportate alcune pagine del Codice.
1505, marzo
Codice sul volo degli uccelli, 17v.
Si ipotizza che Leonardo abbia concluso il Codice intorno al 1505 e il 1506 e questo possiamo ipotizzarlo per il semplice fatto che esiste su un foglio quello che lui stesso ha indicato.
"Quando l'uccello ha gran largheza d'alie
e poca coda e che esso si voglia
inalzare allora esso alzerà forte
le alie e girando riceverà
il vento sotto l'alie il quale vento
faccendose il conio lo spignerà
in alto con presteza,
come il cortone uccello di rapina
ch'io vidi andando a Fiesole
sopra il loco del Barbiga
adì 14 di marzo", c. 1505.
1505, aprile
Codice sul volo degli uccelli, 18v.
Il Foglio indica uno studio idrografico di intersezione delle acque, probabilmente l'Arno, in aggiunta alcuni appunti e le preziose e rare indicazioni relative alla prima prova del suo progetto della macchina volante da Monte Ceceri.
“1505 martedì sera addì 14 d’aprile venne Lorenzo a stare con meco disse essere d’età d’anni 17.
E addì 15 del detto aprile ebbi fiorini 25 d’oro dal camarlingo di sancta Maria Nova.
Del monte che tiene il nome del grande uccello piglierà il volo il famoso uccello ch’empierà il mondo di sua gran fama”, c. 1505.
La macchina volante
Foglio 6v
Descrive questo progetto con grande minuzia di particolari. Ne indica le dimensioni, i materiali da impiegare nella costruzione, la posizione del pilota, la collocazione del baricentro, fatto quest'ultimo indispensabile per la costruzione di qualsiasi "oggetto volante". In più di un'occasione Leonardo impartisce al pilota, o al lettore del Codice, le istruzioni per pilotarlo.
«Sempre il moto dell'uccello debe essere sopra alli nugoli, acciò che l'alia non si bagni, e per iscoprire più paesi, e per fugire il pericolo della revoluzione de' venti infralle foce de' monti, li quali son senpre pieni di gruppi e retrosi di venti. E oltre a di questo, se lo uccello si voltassi sotto sopra, tu ài largo tenpo a rivoltarlo in contrario, colli già dati ordini, prima che esso ricaggia alla terra.»
L'aria e i flussi
Foglio 10 recto
Leonardo ritiene che l'aria e la sua densità sia paragonabile ad un fluido. Secondo la sua logica l'aria assume una densità variabile in relazione al flusso assorbito dalle correnti. Qui analizza le correnti ascensionali e trasversali al fine di identificarne il baricentro e le direzioni di stallo aereo del suo prototipo (la macchina volante). Ma è anche uno studio su quella che oggi chiameremmo l'aerodinamica.
«Con le ali e con la coda l'uccello fa nell'aria la stessa cosa che fa nell'acqua il nuotatore con le braccia e con le gambe».
Bilanciamento
Foglio 15 verso
Qui disegna un uccello meccanico appeso ad uno strumento che ne misura il baricentro per vedere l'equilibrio statico e dinamico. Questo studio comprende anche le incidenze delle ali, delle aperture e del peso che Leonardo valuta circa lo spostamento verso l'alto e verso il basso e i movimenti trasversali, cioè "il nibbio". |
Piccola curiosità: la foglia che si trova disegnata al centro non è altro che un foglio riciclato di un suo disegno precedente. |
«Quando l'uccello discende il suo centro di gravità è fuori del centro della sua resistenza come se il centro di gravità fosse sopra la linea "a" "b" e il centro di resistenza sopra la linea "c" "d". Quando l'uccello vuole innalzarsi il suo centro di gravità resta indietro rispetto al centro di resistenza ».
Battito d'ali
Foglio 18 recto
Qui illustra il volo lineare costante attraverso lo studio del battito d'ali. Analizza meticolosamente lo stato di moto orizzontale per capire come avviene il battito delle ali degli uccelli. Nel foglio descrive l'estensione alare, il profilo in salita e calcola le resistenze delle masse secondo principi di fisica dei materiali. Capisce il concetto di attrito e ne delinea il ragionamento. |
«Sempre quando la mano si alza il gomito s'abbassa e preme l'aria, e quando la mano s'abbassa il gomito si alza e rimane di taglio per non impedire il moto dovuto all'aria che vi batte».
Correnti ascensionali
Foglio 10 verso
Analizza l'impatto in volo del vento contrario e le correnti ascensionali e ne descrive con minuzia di particolari le dinamiche. Questo foglio anticipa di 350 anni in modo preciso il volo degli alianti. |
«Se l'uccello vorrà voltarsi rapidamente su uno dei due lati e continuare il suo movimento circolare, esso batterà due volte le ali su quel lato remando le ali all'indietro e mantenendo ferma l'ala opposta, ovvero con un solo battere contro due dell'ala opposta».
Piero Angela, noto divulgatore scientifico ha identificato per primo il volto di Leonardo che si cela sotto le scritte, nella parte alta del foglio grazie anche alla collaborazione del R.I.S di Parma per l'invecchiamento dell'immagine e la comparazione col suo autoritratto: l'esito è risultato compatibile.
1804
Sulla quarta di copertina era riportato il titolo «Ucelli et altre cose», annotato nel 1804 da Carlo Amoretti.
1893
Da questa data il Codice del volo degli uccelli, custodito nella Biblioteca Reale di Torino.
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