Clavi-Viola


Il progetto è descritto nel foglio 93r del Codice Atlantico, foglio che purtroppo versa in pessime condizioni dovute ad alcuni strappi presenti che ne hanno pregiudicato la descrizione.

A margine del foglio, nella parte bassa, rimane un piccolo disegno dove sono descritti dettagli di costruzione e di assemblaggio.
Secondo quanto indicato, il musico poteva indossare la Clavi-viola attraverso un piccolo busto fatto di corde che gli consentiva di distribuire il peso dello strumento attraverso le cinghie, direttamente sulle spalle e sulla schiena, vero sostegno dello strumento.

Questo consentiva al musico di poter camminare e avere entrambe le mani libere senza che dovesse  sorreggere lo strumento.

Attraverso una corda legata alla caviglia, il musico durante la camminata, metteva in azione un piccolo ingranaggio interno che era collegato ad un piccolo nastro di distribuzione composto da crini di cavallo 


Questo consentiva al musico di non preoccuparsi dello strumento stesso che certamente non aveva un peso leggero ma che era fortunatamente distribuito attraverso "il bustino" ben legato sulle spalle,  e  dedicarsi a pigiare i tasti della tastiera

Ogni tasto era calibrato a tal punto che ogni pressione esercitata su di esso, vi era una correlazione tale che la corda veniva "richiamata" al tasto scelto riproducendo in questo modo il suono che, sembrerebbe, fosse del tutto simile a quello degli strumenti ad arco.

Questo modo di "esercitare musica in movimento" avrebbe certamente allietato eventuali feste di corte e cerimonie in quanto il musico, avrebbe potuto muoversi ed avvicinarsi alle dame dedicando loro piccoli sonetti e melodie.