Leonardo da Vinci: animali



"Questo nasce in Peonia, ha còllo con crini simile al cavallo,
in tutte l'altre parte è simile al toro,
salvo che le sue corna sono in modo piegate indentro che non po' cozzare,
e per questo non ha altro scampo che la fuga,
nella quale gitta sterco per ispazio di 400 braccia del suo corso
— il quale, dove tocca, abbrucia come foco."

Bonaso noce colla fuga; 1979, p. 65



"
Questo animale è mortale nemico all'aspido, nasce in Egitto, e,
quando vede presso al suo sito alcuno aspido,
subito corre alla litta over fango del Nilo,
e con quello tutto s'infanga, e poi, risecco dal sole,
di novo di fango s'imbratta, e,
così seccando l'un dopo l'altro, si fa tre o quattro veste,
a similitudine di corazza; e di poi assalta l'aspido,
e ben contrasta con quello, in modo che,
tolto il tempo, se li caccia in gola e l'ammazza." 

Icneumone; 1979, p. 69



"L'alicorno, ovvero unicorno,
per la sua intemperanza e non sapersi vincere,
per lo diletto che ha delle donzelle,
dimentica la sua ferocità e salvatichezza;
ponendo da canto ogni sospetto va alla sedente donzella,
e se le addormenta in grembo;
e i cacciatori in tal modo lo pigliano."

Intemperanza; 2012, § 28



"Gli animali sono esemplo de la vita mondiale."


"L'animale nelli occhi mantene ello suo vedere che indentro al core lo definisce
 

frase attribuita a Leonardo.
N.B. non siamo in possesso di prove documentali che ne accertino la paternità."



"L'avoltore è tanto sottoposto alla gola che andrebbe mille miglia
per mangiare d'una carogna e per que[sto] seguita li eserciti."

Gola; 2012, § 32



"Del castoro si legge che, quando è perseguitato,
conoscendo essere per la virtù de' sua medicinali testiculi,
esso, non potendo più fuggire, si ferma, e, per avere pace coi cacciatori,
coi sua taglienti denti si spicca i testiculi, e li lascia a' sua nimici."

Pace; 1979, p. 52



"Dell'umilità si vede somma sperienzia nello agnello il quale si sottomette
a ogni animale, e quando per cibo son dati all'incarcerati leoni,
a quelli si sottomettano come alla propria madre,
in modo che spesse volte s'è visto i lioni non li volere occidere."

Umilità; 2012, § 29



"Questo piglia sempre il colore della cosa,
dove si posa, onde, insieme colle frondi dove si posano,
spesso dalli elefanti son divorati."

Camaleone; 1979, p. 71



"Il palpistrello, per la sua isfrenata lussuria, 

non osserva alcuno universale modo di lussuria, 

anzi maschio con maschio, femmina con femmina, 

sì come a caso si trovano, insieme usano il lor coito.“"

Lussuria; 1979, pp. 57-58




"È vero che l'uomo è il re degli animali, 

perché la sua brutalità supera la loro. 

Viviamo grazie alla morte di altri. 

Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di carne, 

e ritengo che verrà un tempo nel quale gli uomini conosceranno l

'anima degli animali e in cui l'uccisione di un animale 

sarà considerata con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo."



"La natura pare qui in molti o di molti animali stata più presto crudele matrigna che madre, 

e d'alcuni non matrigna, ma piatosa madre."



"Del nibbio si legge che, quando esso vede i suoi figlioli nel nido esser di troppa grassezza, 

che egli gli becca loro le coste, 

e tiengli sanza mangiare."

Invidia; 1979, p. 51



"Fin dalla più tenera età, 

ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui 

uomini come me guarderanno all'uccisione degli animali nello stesso modo 

in cui oggi si guarda all'uccisione degli uomini."



"L'uomo ha grande discorso del quale la più parte è vano e falso, 

li animali l'hanno piccolo ma è utile e vero; e

 meglio è la piccola certezza che la gran bugia."



"Cigno è candido, 

sanza alcuna macchia e dolcemente canta nel morire; 

il qual canto termina la vita.“"

Cigno; 1979, p. 59



"Questo animale col suo tonante grido desta i sua figlioli, 

dopo il terzo giorno nati, 

aprendo a quelli tutti l'indormentati sensi: e tutte le fiere, 

che nella selva sono, fuggano."



"Queste castigano i loro schermidori, privandoli di vita,
ché così ha ordinato natura, perché si cibino."
Duco o civetta; 1979, p. 62



"La volpe, quando vede alcuna torma di sgazze o taccole o simili uccelli, 

subito si gitta in terra in modo, colla bocca aperta, che par morta; 

e essi occelli le voglian beccare la lingua, 

e essa gli piglia la testa."

 Falsità; 2012, § 19



"Questa ha forma di leonessa, 

ma è più alta di gambe e più sottile e lunga e tutta bianca e punteggiata di macchie nere, 

a modo di rosette; di questa si dilectano tutti li animali di vedere, e sempre le starebbon dintorno se non fussi la terribilità del suo viso: 

onde essa, questo conoscendo, asconde il viso, 

e li animali circustanti s'assicurano e fannosi vicini per meglio potere fruire tanta bellezza, 

onde questa subito piglia il più vicino e subito lo divora."



"La talpa ha li occhi molto piccoli e sempre sta sotto terra,
e tanto vive quanto essa sta occulta, e,
come viene alla luce, subito more perché si fa nota.
Così la bugia."
Busia; 2012, § 20



"l'omo de èsser lo sempio dello comportarsi e di insegnar alle bestie il loro portamento "

frase attribuita a Leonardo.
N.B. non  siamo in possesso di prove documentali che ne accertino la paternità.



"La virtù della gratitudine si dice essere più nelli uccelli detti upica,
i quali, conoscendo il benifizio della ricevuta vita e nutrimento dal padre e dalla lor madre, quando li vedano vecchi, fanno loro uno nido,
e li covano, e li notriscano, e cavan loro col becco le vecchie e triste penne,
e con certe erbe li rendano la vista, in modo che ritornano in prospertà."

 Misericordia over gratitudine; 1979, pp. 52-53



"L'omo e li animali sono propio transito e condotto di cibo, s
epoltura di animali, albergo de' morti,
facendo a sé vita dell'altrui morte, guaina di corruzione."



"Il basalisco è di tanta crudeltà che, 

quando con la sua venenosa vista non po' occidere li animali, 

si volta all'erbe e le piante, e, 

fermato in quelle la sua vista, le fa seccare."