Cesare Brandi



Cesare Brandi

data di nascita: Siena, 8 aprile 1906
data di morte:  Vignano, 19 gennaio 1988


è stato un grande storico dell'arte, critico d'arte e profondo conoscitore delle tecniche pittoriche, nonchè saggista specializzato nella teoria del restauro. 

Storico d'arte di formazione, si è contraddistinto per una poliedrica attività che lo ha visto scrivere nell'ambito sia della estetica contemporanea (di formazione crociana) sia della Teoria del restauro, senza considerare il lungo elenco di libri nati come diari di viaggio.



1928

Si laureò in Lettere all'Università di Firenze nel 1928. 

1930 

Brandi ricevette l'incarico, dalla Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie di Siena, di riordinare, catalogare e sistemare la collezione dei dipinti dell'Accademia di Belle Arti della città toscana nella nuova sede di palazzo Buonsignori.
Qui nasce e approfondisce il suo interesse per Leonardo da Vinci

1932

Dedicò il suo primo saggio d'arte contemporanea a Filippo de Pisis dopo aver visitato lo studio parigino dell'artista.  


1933

vinto il concorso per Ispettore nei ruoli dell'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti, passò alla Sovrintendenza ai Monumenti di Bologna. L'incarico durò circa tre anni; durante questo periodo trascorso nella città si occupò di organizzare un primo laboratorio di restauro e la "Mostra della Pittura Riminese del Trecento" (1935).


1936

 assunse funzioni ispettive presso la Direzione Antichità e Belle Arti e successivamente venne nominato Provveditore agli Studi di Udine da dove fu trasferito con responsabilità miste di provveditorato e di Soprintendenza nel Governatorato delle isole italiane dell'Egeo. 


1938

Giulio Carlo Argan  lo chiama a Roma dove decide di affidargli l'incarico di realizzare il Regio Istituto Centrale del Restauro (oggi Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, divenuto rapidamente la massima istituzione statale italiana attiva nel campo del restauro dei beni culturali e del quale mantenne la carica di Direttore per un intero ventennio).

Oltre ai meriti di carattere amministrativo per la difficoltà nella gestione dei primi anni di vita dell'ICR va sicuramente sottolineata la caparbietà con la quale Brandi si rivolgeva al Ministero. 

La creazione dell'ICR viene ricordata come un esempio di istituzione statale attenta al rapporto tra teoria del restauro, coscienza del fare conservazione, e pratica del restauro con caratteri ancor oggi imitati e studiati di lavoro inter-disciplinare. L'ICR venne diretto da Cesare Brandi sino al 1961. A partire da quella data l'impegno di Brandi si è orientato verso l'insegnamento della storia dell'arte. Brandi ha insegnato prima nell'Università di Palermo (dove ha formato una nutrita schiera di discepoli tra i quali ricordiamo Michele Cordaro, Maria Andaloro e Giuseppe Basile) e poi in quella di Roma.

1963 

esce Teoria del restauro. Il piccolo manuale rappresenta tutt'oggi uno dei punti di riferimento assoluti nell'ambito della disciplina. Numerosi da allora sono gli scritti nell'ambito della critica d'arte.