Le due lance inferiori
Le lance di Leonardo sono atipiche, nel senso che non hanno una prolungata sporgenza nella parte posteriore della loro lunghezza come la maggior parte delle lance di quel periodo, piuttosto le disegna quasi "monche" della parte finale; questo potrebbe far pensare che non occorreva avere la sporgenza più lunga per craare baricentro, ma bastava creare dei punti di appoggio focali (nel disegno la freccia è appoggiata ad un gancio della briglia), ma aumentare la capacità di stretta dell'impugnatura.
Le lance hanno una lunghezza di circa due metri e sono disegnate secondo un equilibrio di bilanciamento nella metà della parte inferiore della punta. Sono agganciante attraverso un "cappio" forse in materiale leggere come il cuoio, alla parte superiore della caviglia del cavaliere che a loro volta sono fissate alla parte posteriore della sella per un maggiore equilibrio.
La lancia del cavaliere
Nel disegno esiste un "coprimano" a forma conica di metallo, dove all'interno del quale il cavaliere tiene ben salda la lancia; probabilmente l'impugnatura è molto avanti e l'avambraccio, protetto anch'egli dal cono, aumentava il baricentro a favore di una maggiore stabilità (non a caso la lancia del cavaliere è più corta rispetto a quelle montate sul cavallo).
Le gambe del cavaliere
Vicino alle ginocchia del cavaliere passa una cinta che avvolge il dorso del cavallo dove vi è inserita la lancia che in questo modo scarica il suo peso centrale ad equilibrare la sua lunghezza.
Secondo questo principio di distribuzione dei carichi, il cavaliere sarebbe stato in grado durante l'assalto, di manovrare l'altezza delle lance in ogni direzione. verso il basso o l'altro, spingendo il piede in basso o in alto e verso l'esterno o l'interno, muovendo il piede in orizzontale verso destra o sinistra.
La parte del piede, compresa la caviglia e i polpacci in questo caso era molto sollecitata da questo tipo di manovra che doveva anche considerare l'utilizzo della gamba in aggiunta ai comandi direzionali del cavallo. Dobbiamo immaginare che tutto questo sarebbe dovuto avvenire mentre il cavallo era lanciato alla sua massima potenza e su terreni spesso insidiosi e questo ci fa pensare che quando Leonardo lo ha disegnato, lo ha pensato come tipo di armatura e modello di assalto riservato solo ad abili cavalieri con grande esperienza di battaglie.