Per cannone si intende una bocca da fuoco che spara a tiro diretto (nel primo arco della parabola), quindi deve avere una velocità alla bocca relativamente elevata. Questo comporta, morfologicamente, che la canna del cannone deve avere una lunghezza maggiore di quella di un obice.
In linea di massima in artiglieria sono indicati come cannoni le armi che hanno una lunghezza della canna superiore a 30 calibri.
La classificazione delle armi di artiglieria in cannoni e obici risale al generale Gribeuval, che definì come cannoni le armi che sparavano a palla piena ed obici quelle che invece usavano granate.
Normalmente la bombarda era di grosse dimensioni e veniva posizionata all'interno o in alto ai passaggi delle fortezze per colpire dall'alto verso il basso , non veniva montata su ruotato, ma doveva essere trasportata smontata nelle sue principali parti e poi montata e posizionata sul posto.
A vantaggio di tale arma erano, per l'epoca, la sua possibilità di sparare proiettile sufficientemente grossi, tali da arrecare danni alle difese fortificate che entrano in auge verso la fine del XV secolo, con gittate sufficientemente lunghe da evitare, il più delle volte, l'eventuale tiro di contro artiglieria fatto dalle difese dell'avversario.
La bombarda, solitamente, era progettata con una canna a doppio diametro in modo da poter contenere, nella parte posteriore, di minore diametro ma più lunga (detta cannone o gola), la carica di polvere da sparo, mentre nella parte anteriore, di maggior diametro (molto corta e detta tromba), il proiettile, solitamente in pietra ma qualche volta anche in metallo.
Questo tipo di arma da fuoco era dal tiro piuttosto impreciso in quanto la canna non era dotata di rigatura e la corta bocca da fuoco non permetteva di sfruttare tutta la capacità di spinta che poteva fornire la carica utilizzata. Inoltre, poiché il volume della parte contenente la polvere da sparo veniva determinato all'atto della costruzione, non era facile modificare i parametri balistici semplicemente cambiando la quantità di carica, ma era necessario ricorrere alla modifica dell'alzo, secondo formule empiriche ricavate, in particolar modo, dall'esperienza dell'artigliere.
L'alzo si otteneva sollevando la parte anteriore della canna con travi, cunei, o interrando la coda; gli artiglieri riducevano il rinculo mediante corde legate a paletti conficcati in terra.
Ma sovente il letto che supportava la canna era costruito a guisa di telaio e questo stabilito in una specie di castello, che facilitava il puntamento in elevazione. Il bombardiere era difeso dai tiri nemici mediante martelletti girevoli, sorretti dallo stesso castello. Le più piccole bombarde erano spesso disposte su piccoli carri.