Leonardo da Vinci e il rito Filelfiano

Leonardo da Vinci e il rito Filelfiano

Questa è una domanda che spesso, incamminandosi nel mondo leonardesco, è inevitabile porsi. 
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, dovremmo fare un passo indietro di 500 anni e contestualizzare la nostra presenza nell'epoca di Leonardo e nel suo mondo.

Dialogo con Leonardo da Vinci

«Il rito Filelfiano? Cosa significa?»

E’ un rito, mi spiega, il cui ispiratore sembra essere Francesco Filelfo, che lui ha conosciuto personalmente a Roma nel 1475, è un filosofo e insegnante della storia di Virgilio e Cicerone, molto amico degli sfora e dei Visconti di Milano, ma in rottura con i Medici di Firenze.

E’ considerato nigrum meam”, che potrebbe essere come un ’anima nera dei servìti, facente parte dell’ala più dura che vuole riunire tutti i grandi mecenati d’Europa al fine di costituire e riscrivere un nuovo modello sociale e culturale, imponendo alla chiesa cristiana, la “vera veritas” sulla storia di Cristo e che il tutto deve accadere attraverso una forma di revisionismo cristiano, costruito da “nuove scritture” che traggono spunto dalla Bibbia, per ridare al cristianesimo una nuova identità e modificare le credenze popolari.


Filelfo, dopo la morte di Filippo Maria Visconti nel 1447, ha stretto una solida alleanza con i potenti d'Europa, con l’intento di far finanziare questo progetto di revisione cristiana direttamente dalle famiglie più importanti di ogni congregazione e il loro scopo è muoversi creando azioni di disturbo nei confronti della chiesa, facendo in modo di indebolire fortemente il potere ecclesiastico e sostituirsi, in modo apparentemente pulito, come congregazioni culturali e sociali per un nuovo rinnovamento europeo.

«Quindi si tratterebbe di un disegno sovversivo atto a destabilizzare la credenza religiosa a favore delle arti e delle scienze?»

«Molto di più».

All’interno dei Servìti, che tra loro vengono chiamati fratelli serventi, vi sono i “postulorum servivit, veri e propri istigatori e burattinai, che hanno il compito di scrivere la nuova storia, costruire e far circolare le informazioni del tutto false e ingiuriose contro la chiesa e renderle accettate dalle genti, creando cosi la consapevolezza diffusa che il cristo è stato ucciso proprio dalla stessa chiesa, innescando quindi nel popolo, un fenomeno di rigetto attraverso il supporto di quelle che loro chiamanoconstructione operatur”, cioè le opere delle costruzioni, lente e inesorabili costruzioni di falsità, deviazioni e verosimiglianze tali da indurre il dubbio del popolo in certezza assoluta.

I postulorum servivit, nominano per ogni città dove sono presenti, il Magister luminis servivit, che ha il compito di mantenere segreto il lavoro delle opere delle costruzioni.

Ogni Magister luminis servivit , mantiene i rapporti con altri maestri di pari titolo in ogni città d'Europa, creando quindi una organizzazione segreta che gestisce le informazioni globali.

Il Magister luminis servivit ha il compito di conservare tutte le informazioni in un luogo condiviso e conosciuto solo con gli altri maestri europei, dove ognuno sa dove l’altro tiene secretato il luogo di deposito dei libri: questi libri si chiamano Liber de constructione novi hominis aetatem” e sono depositati in luoghi mantenuti segreti sparsi in tutta Europa.

«Depositati in luoghi? Quali luoghi?» Gli chiedo io

«Sono loghi che nesun omo conosce ma che le storie raccontan essere loghi di preghiera e di religione cristiana.»

Rimango letteralmente sbalordito!

Mi ha appena spiegato il funzionamento di un modello di organizzazione in grado di creare e anticipare le condizioni di cambiamento delle società, una vera organizzazione occulta che giorno dopo giorno lavora e si prepara per destituire i poteri della chiesa, cambiate l’ideologia sociale e mirare a riscrivere la storia dell’umanità attraverso documenti, opere e scritti in grado di creare una nuova consapevolezza

«Ma tu...», aggiungo io alquanto sbalordito, «...Che sei a conoscenza di queste cose, cosa stai facendo per fermare tutto ciò!»

Mi dice che il suo compito è illuminate le menti delle genti e portarli a riflettere, a ragionare e conoscere e che questo è l’unico modo che ha per combattere il sistema. Mi dice anche che non è possibile distruggere la fratellanza con le armi o con le guerre, ma solo con la cultura del sapere e semmai le genti capiranno questo, sarà solo l’inizio di una grande rivoluzione culturale, forse il sano e vero rinascimento delle conoscenze, altrimenti, continua lui, rientreremo in uno dei tanti poteri che vogliono distruggere per poi ricreare. Poi ci saranno altri che nel tempo a venire, creeranno per distruggere. E a lui questa cosa non piace affatto.

Lorenzo Apiani