1493
Leonardo ha 41 anni e si trova nel pieno della sua creatività progettuale.
Sfogliando il Codice Atlantico al foglio 133V, ci si trova di fronte a qualcosa che, per quei tempi, ha davvero dell'incredibile!
Certo, oggi per noi è del tutto normale, come sono normali i sottomarini, le lavatrici, le automobili, le centrifughe e i ponti girevoli, il paracadute piuttosto che i girarrosti o (tutti progetti di Leonardo da Vinci), ma per capire bene, dobbiamo fare un tuffo nel passato e trovarci nella sua epoca storica.
Il disegno è molto chiaro, tremendamente sorprendente, se pensiamo che nel nostro secolo vengono utilizzati gli stessi principi meccanici e lo stile nel design è pressochè identico (ovviamente con le giuste distinzioni).
Nel Codice Atlantico (foglio 133v) di Leonardo da Vinci si trova il disegno di una bicicletta eseguito con matita a carboncino e databile intorno al 1493 che stupisce per la genialità della propria concezione, e può considerarsi il progenitore della bicicletta moderna. Esso è concepito in legno ed è provvisto di un sostegno fisso per appoggiare le mani, di una forcella anteriore e posteriore, di un telaio orizzontale che collega due ruote di uguale dimensione dotate di mozzi e di raggi, di un asse (movimento) centrale, di una guarnitura (corona, pedivelle e pedali) posta al centro del telaio, la quale a sua volta è provvista di una catena di trasmissione che la collega a un pignone sul mozzo della ruota posteriore motrice, di una sella con sospensioni ecc… In altre parole, questo schizzo racchiude le invenzioni meccaniche più importanti che si affermeranno laboriosamente solo tre-quattrocento anni più tardi.