L'opera non è affatto di Leonardo da Vinci
Fra gli argomenti addotti, quello che Leonardo non usò mai è la pergamena per nessuno dei suoi 4.000 disegni sopravvissuti, e che vecchie pergamene fossero facilmente acquistabili dai falsari (cosa che spiegherebbe la datazione al C14).
Lo studioso di Leonardo, Pietro C. Marani, stima di poco valore il fatto che il disegno sia stato tracciato da un mancino, poiché molti imitatori del maestro hanno simulato questa caratteristica in passato.
Marani non è convinto nemmeno dell'utilizzo della pergamena, un dettaglio "di poco conto", dell'uso di pigmenti in certe aree, della poca sicurezza del tocco e della mancanza di craquelure.
Un direttore di museo che desidera conservare l'anonimato crede che il disegno "gridi a voce alta la sua qualità di falso del XIX secolo", e considera sospetti sia i danni che i loro restauri.
L'opera non venne inclusa nella mostra del 2011–12 alla National Gallery di Londra, dedicata al periodo milanese della carriera di Leonardo; Nicholas Penny, direttore della National Gallery, disse semplicemente "Non ne abbiamo richiesto il prestito."
Una forte somiglianza stilistica è poi stata notata fra la Bella Principessa e la Young Fiancée, un'opera grafica di Julius Schnorr von Carolsfeld che si ritiene abbia utilizzato la stessa modella.
Klaus Albrecht Schröder, direttore dell'Albertina, Vienna, disse "Nessuno è convinto che sia un Leonardo", e David Ekserdjian, studioso del disegno italiano del XVI secolo, scrisse che sospetta che l'opera sia una "counterfeit".
Nemmeno Carmen Bambach del Metropolitan Museum of Art, una delle studiose di primo piano dei disegni di Leonardo, né Everett Fahy, suo collega al Metropolitan, accettano l'attribuzione a Leonardo.
Molti esperti di tribunale nel settore delle impronte digitali hanno rifiutato le conclusioni sulle impronte digitali di Biro, considerando l'impronta parziale trovata sul disegno troppo generica e di insufficiente dettaglio per condurre ad una prova certa.Le affermazioni di Biro sono state rifiutate come troppo basate sulla sua personale convinzione di essere una autorità in materia.