Gli studi sull'anatomia di Leonardo sono il frutto di un perfetto connubio tra causa e effetto.
Capisce l'importanza degli arti inferiori che hanno il compito di sorreggere la parte superiore del corpo e tutto il peso. Sono le gambe che spostano e direzionano l'andamento e che sospingono e flettono in funzione di un peso o di una fatica sopportata, sono anche gli arti che possono aumentare il flusso di sangue o diminuirlo (nel correre o nel camminare).
Lui era abituato all'osservazione e capisce, vedendo un uomo seduto e immobile, che le gambe nemmeno in quel momento sono ferme, ma stanno "lavorando" per la stabilità della colonna vertebrale.
Le gambe consentono i movimenti corretti del busto e delle braccia, creano equilibrio (gambe accavallate, poste di fianco, stese, allungate,etc..).
Hanno molti compiti e, secondo il suo pensiero, detengono dopo il cervello e il cuore, il senso del tutto.
Secondo i racconti fatti dai suoi contemporanei (racconti non confermati da documentazione), durante la creazione della statua equestre destinata a Francesco Sforza presso il castello Sforzesco di Milano, Leonardo si ferma spesso e si siede all'ombra a scrivere appunti sui suoi taccuini mentre vede gli operai dediti alla costruzione, trasportate grandi quantità di materiali e di metalli.
Li vede scaricare e trasportare sulle spalle enormi volumi di materiali, spesso ceste di chiodi o travetti di legno utili per il montaggio del ponteggio che servirà per contenere la colata di bronzo prevista per la statua (impalcatura alta circa 16 metri, necessaria per la lavorazione in alto).
Osserva le persone che lavorano e nota i loro sforzi, i piegamenti sulle ginocchia, i corpi che salgono e scendono dall'impalcatura, che poggiano i piedi sui pioli e si danno la spinta per salire e che nello scendere poggiano i piedi e scaricano la forza attraverso la muscolatura delle gambe.
Si accorge che lo stesso gesto ripetuto nel tempo cambia il posizionamento delle gambe e di conseguenza del corpo: se salire un paio di volte non costa nulla, farlo in continuazione fa in modo che le tensioni fisiche dei muscoli cambino il punto d'appoggio dei piedi, trasmettendo una forza diversa alle gambe e di conseguenza all'intero apparato scheletrico.
Leonardo si alza e si avvicina agli operai toccando loro le gambe e, forse, chiede loro di assumere posizioni in modo tale che lui possa definirne il tratto col disegno.
Ma è proprio la continua osservazione degli addetti ai lavori sembra che convinca Leonardo a desistere nel continuare, in quanto sembrerebbe che alcuni operai, pur mantenendo un rispetto dovuto al maestro, abbiano avuto da "questionare" su quel continuo guardare i loro corpi sudati e stanchi, a tal punto da sentirsi scrutati dai suoi occhi e che tra loro, forse i meno diplomatici, qualcuno avrebbe detto di Leonardo che il suo interesse nel continuare a guardare "torsi nudi di omini", non faceva certo deporre a sua vantaggio (frase di scherno verso Leonardo e la sua presunta omosessualità?).