Completando l’empirico con il razionale, Leonardo riesce a prevenire G. Galilei e F. Becon contribuendo alla nuova conoscenza.
1483-1499
Milano fondò l’Accademia superiore chiamata da lui “vinciana”.
Gli studenti avevano il compito di:
“Studiare e scoprire il legame tra la luce e la materia”.
Mentre per Leon Battista Alberti l’ombra è nera, Leonardo, più attento alla natura, afferma che l’ombra è bluastra e precisando l’affermazione che
“l’uomo è un’ombra”
nota che egli contiene una minima quantità di luce dunque, l’uomo ha sete di luce. I pittori del novecento ritornano al problema dell’ombra colorata. Delacroix e Valance usano il blu per colorare l’ombra.
La conoscenza della cultura antica avviene attraverso due metodi fondamentali: traduzioni di testi (per esempio Marsilio Ficino tradusse tutti gli inni di Platone e di Plotino dal latino) e ricerche archeologiche (la pubblicazione da parte di L. H. Heydenreich dei rilievi dei ruderi degli edifici di Roma eseguiti da Filippo Brunelleschi e Donatello nel quattrocento).
L’amico di Leonardo, Bernardino Dei, commerciante e console dell’Impero Ottomano, fornì preziose informazioni su Mar Nero, sulle montagne dell’Asia Minore, sui suoi fiumi.
Più tardi Leonardo attraverso questi suggerimenti disegnò frammenti di cartine geografiche dell’Asia Minore compresa la Cilicia per arrivare fino all’Armenia Orientale, Erzerum e Karin.
L’architettura crea un mondo particolare, artificiale e tramite le leggi della scienza si unisce alla natura assoggettandosi alla permanenza, alla successione creando un ordine armonico di forze opposte.
“L’arco è una forza composta da due instabilità,
composto da due cerchi di ¼ che presi a se stessi sono instabili e provocano rottura però contrapposti uno all’altro, creano forza”
Simile determinazione definisce la legge della stabilità dell’arco e della volta. L’espressione grafica di quest’evento è puramente scientifica (Codex Arundel 141v) e corrisponde alla teoria leonardesca della forma architettonica e le forze opposte.
L’espressione grafica riassume la forma architettonica e l’esperienza di cantiere. Dunque, occorrono dati scientifici. Il reciproco confronto tra questi due valori, il sopravvalutare uno o l’altro di loro, produce varie comprensioni architettoniche, fasi storiche oppure tendenze stilistiche.
La composizione centrale a cupola creata dagli armeni nel cristianesimo (IV-VII secolo d.C.), nel Rinascimento ebbe un grande interesse per Leonardo. Essa rappresenta un unione armonica della forma e del dato scientifico.
Nell’ambito della scienza tal espressione grafica della logica formale è adottata tutt’oggi.
Nel passato essa ha contribuito all’invenzione e all’uso della prospettiva nella pittura e nella progettazione architettonica. Nel complesso della problematica della pittura rinascimentale, l’artista non escludeva la prospettiva come idea dell’uomo centrico. Al contrario, da questa teoria nacque l’idea della prospettiva a centro unico che dette la possibilità, nonostante gli stili artistici di, riprodurre oggetti e paesaggi contribuendo anche alla conservazione della fedeltà tramite dipinti o sculture.
Disegnando la volumetria architettonica Leonardo crea la sua ricostruzione di attraverso le leggi della prospettiva. Ciò significa che la forma non è solamente percepita attraverso la pianta o il prospetto ma in modo universale come accade nella percezione dell’intero mondo.