Apparato genitale



Apparato genitale maschile

 

Pene
È l'organo maschile deputato sia alla riproduzione che all'escrezione dell'urina ed è privo di ossa e di cartilagini, costituito da tessuto spugnoso (corpi cavernosi) irrorato da moltissimi vasi sanguigni.
 
Glande

È la testa del pene maschile, ricoperto da una piega cutanea mobile, denominata prepuzio.  
 
Scroto
È una sacca muscolare, morbida e dalle pareti sottili, che contiene il testicolo. Funge da "termometro naturale" che controlla la temperatura dei testicoli, normalmente di 2 gradi in mendo di quella corporea. 

Testicoli
I testicoli sono dello scroto e svolgono una duplice funzione: 

  • Riproduttiva, producono gli spermatozoi;
  • Ormonale producono gli androgeni ormoni sessuali maschili.

Ogni testicolo produce milioni di spermatozoi al giorno e la loro posizione è all'esterno del corpo.

Dotto deferente
Sottile canale che, dopo un lungo percorso, conduce gli spermatozoi dall'epididimo alle vescicole seminali. I dotti deferenti sono due, chiamati anche vasi deferenti e continuano nei canali eiaculatori che, attraverso la prostata, sboccano entrambi nell'uretra.

 
Vescicole seminali
Le vescicole seminali sono due piccole ghiandole simili a sacchettini, lunghe circa 8 centimetri, che si trovano sopra e ai lati della prostata. Il liquido che secernono forma circa il 60% del seme maschile e contiene uno zucchero simile al fruttosio che fornisce agli spermatozoi l'energia per nuotare.  
 
Prostata
La prostata è una ghiandola (molto simile ad una castagna) castagna collocata sotto la vescica, ed il suo compito è quello di produrre una parte del liquido seminale. 
 
Uretra
L'uretra è il canale lungo circa 24 cm che trasporta l'urina e gli spermatozoi verso l'esterno. 


Apparato genitale femminile


Vagina

La vagina è il condotto che mette in comunicazione la vulva con l’utero. È l'organo femminile dell'accoppiamento e funge da condotto per l’espulsione del flusso di sangue mestruale, all’inizio di ogni ciclo.

 
Utero 
L'utero è l'organo dell'apparato riproduttivo femminile e ha la funzione di "conservare" al suo interno per un periodo di 9 mesi, detto periodo di gravidanza, il bambino. L'utero ha un rivestimento interno chiamato endometrio (mucosa) e possiede il miometrio (spessa parete muscolare interna) che consente all'organo di contrarsi efficacemente. 

Cervice 
Condotto del collo dell'utero che mette in comunicazione la cavità uterina con la vagina.

Tube di Falloppio (chiamate anche trombe)
E' composto da due canali, chiamati salpingi, che si estendono dall'utero all'ovaio. Il nome deriva dall'anatomista italiano, Gabriele Falloppio, che nel 16° secolo ne fornì la prima accurata descrizione. Le tube hanno una lunghezza indicativa di circa 12-13 cm e hanno il compito di raccogliere l'ovulo  espulso dall'ovaio, fornendogli le condizioni ambientali necessarie per lo sviluppo della fecondazione.

Ovaie 
Le ovaie presenti sono due, di forma ovoidale leggermente schiacciate (simile ad una mandorla) e sono posizionate ai lati dell'utero. Al loro interno vi è sin dalla nascita della donna, un "magazzino" di cellule chiamate ovociti e ovuli in grado anche di produrre gli ormoni, quali gli estrogeni e il progesterone.

Vulva 
E' l'esterno dell'organo genitale femminile e comprende:

  • le grandi labbra;
  • le piccole labbra.

Grandi labbra

Localizzate nella vulva, le grandi labbra sono le pieghe cutanee più esterne dei genitali femminili e possono variare, per forma e dimensioni, da una donna all'altra. Dopo la pubertà, si ricoprono di peluria.

Piccole labbra 
Localizzate nella vulva, le piccole labbra sono le pieghe cutanee che si trovano più all'interno.

Monte di Venere 
E' detto anche monte del pube" ed è caratterizzato da un "piccolo rialzamento" composto da grasso posizionato sopra l'osso pubico che durante lo sviluppo viene ricoperto da folta formazione pilifera.

Clitoride 
Il clitoride nella parte superiore della vulva, alla congiunzione delle grandi labbra. È ricco di nervi e di vasi sanguigni ed è stimolabile per l'ottenimento della risposta sessuale femminile.


Gli studi di Leonardo


I genitali, sia femminili che maschili, sono sempre stati per Leonardo motivo di studio in quanto organi delegati alla procreazione. "La vita" è sempre stata alla base dei suoi studi per la sua magia e il suo straordinario fascino, da dedicare molto tempo agli approfondimenti. Il Rinascimento non è solo pittura o scultura, è cambiamento radicale, deciso e improvviso di un modo di pensare, di ragionare e di vivere.


Studio sulla vagina -  Penna e inchiostro,  19,1 cm x 13,8 cm


Fronte:

Leonardo riproduce in primo piano la parte visibile della vagina. Gli altri disegni presenti (a forma di fiore) si riferiscono alle contrazioni e al rilascio muscolare dei muscoli presenti nello sfintere dove aggiunge considerazioni circa la densità e la struttura interna ed esterna. In aggiunta fa un analisi globale delle fibre muscolose che avvolgono lo sfintere stesso e fa valutazioni fisiche sul suo funzionamento.


Studio sull'apparato riproduttivo femminile - penna e inchiostro,  19,1 cm x 13,8 cm


Retro:

Sul retro di questa tavola Leonardo classifica in tre colonne separate tra loro sia i disegni che le sue considerazioni. Descrive una figura femminile e lo fa curando il dettaglio del tratto dal bacino in giù, contrariamente non fa la stessa cosa dal bacino in su che sembra "sfumarla" quasi a non renderla primaria nel disegno (applicando principi di logica sistemica è chiaro che focalizza il ragionamento nella parte della figura che interessata allo studio). Nella figura femminile il centro del disegno è proprio l'utero nella fase iniziale della gravidanza. Gli altri disegni presenti sul foglio trattano sia i genitali maschili che femminili (pene, scroto, ovaie, utero), tutti piccoli e poco definiti, quasi a ricordare che il loro ruolo, nel contesto del ragionamento, è secondario.


Disegno non definito di penetrazione vaginale, foglio C III 2 recto.


Questo disegno non è volutamente completo probabilmente perché Leonardo sta cominciando lo studio che lo porterà a definire meglio il concetto e la spiegazione che intende esprimere. 


Rapporto sessuale di due soggetti posti in modo perpendicolare (all'impiedi) 

Probabile disegno descrittivo di orgasmo maschile,  Folio C III 3 verso. 


Il disegno spiega l'atto della penetrazione dove il pene assume la sua turgidità e, osservando con attenzione sopra il glande, appaiono tre piccole "bolle" ravvicinate che, molto probabilmente, Leonardo intende e raffigura come l'eiaculazione. In questa tavola indica due canali che collegano il testicolo all’apparato urogenitale tramite l’uretra, mentre il canale superiore si dirige verso il midollo spinale percorrendo tre vasi sanguigni.


Studio sugli embrioni


Questi studi sono molto particolari in quanto Leonardo sviluppa questi studi intorno al 1490. Dobbiamo pensare  che solo intorno al 1860 nelle Università Europee in particolare a Parigi, Londra ma anche nelle Università Italiane, gli studi sugli embrioni venivano mostrati ed approfonditi per la prima volta dagli studenti in medicina e anatomia. Qui Leonardo rappresenta due feti che a prima vista possono essere uno la duplicazione dell'altro, ma cosi non è. Nel primo feto di destra, quello più piccolo, appare molto visibile il cordone ombelicale e il feto sulla testa non ha formazioni pilifere cosa che invece nell'altro, quello sulla sinistra, sembra esserci una formazione pilifera decisamente maggiore, cosi come le spalle che sono più definite.


Genitali femminili e feto nell'utero (1510-1512) Windsor RL 19101r


Questo disegno raffigura i genitali femminili visti dall'esterno, la disposizione dei muscoli addominali e il feto visto da angolazioni differenti. Leonardo descrive con minuzia di particolari le tre membrane, che chiama panniculi che sono parte integrante degli annessi embrionali, chiamati da lui amnios, l’allantoide e il corion:


"Il putto dentro la matrice ( descrizione dell'utero) ha tre panniculi che lo circondano, del quale el primo se domanda animus (amnios), el secondo alanchoidea (allantoide), el terzo secondina (corion); a la quale secondina la matrice se congiunge mediante li cotiledoni e tutte se congiungono in lo ombelico, il quale è composto di vene." 


Secondo Leonardo l'ombelico è il conduttore principale dell'alimentazione del feto. Capisce che il feto è immerso in un liquido (amniotico) e che gli è impossibilitata la respirazione e proprio questo ragionamento lo descrive come segue: 

se alitasse, annegherebbe; e lo alitare non gli è necessario, perché lui è vivificato dalla vita e cibo della madre (anticipa la spiegazione logica dell'alimentazione fetale di 340 anni).


Sezione "esplosa" dell'utero femminile, del monte di venere, delle tube, foglio 18


Questo disegno è considerato "la pietra miliare" di tutta la storia della medicina, in quanto indica con assoluta precisione il posizionamento del feto all'interno dell'utero della madre, sconfessando di fatto gli studi di Ippocrate che prevedeva due cavità differenti. Nell'ambito del flusso sanguigno Leonardo traccia con precisione assoluta, il sistema vascolare della cervice e della vagina. Secondo quanto affermato dagli studiosi in questa tavola vi è un errore: la placenta non è di una donna ma di una vacca. Come mai? Si tende a pensare che Leonardo abbia disegnato apposta la placenta animale in quanto non potendo disporre di placenta umana in mancanza di cadaveri  spesso usati da anatomisti suoi contemporanei (anche se i cadaveri non reclamati dai parenti in quanto senza tetto o disperati, erano più maschi che femmine).


G. Hilary, Leonardo da Vinci’s Embryological Drawings of the Fetus, Embryo Project Encyclopedia (2008-08-19). ISSN: 1940-5030